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LUIGI AMIGO Y FERRER 131 Nell'azione pastorale continuò a muoversi sulla stessa linea che a Solsona, concentrando tutta la sua attenzione sulla formazione religiosa dei fedeli, con particolare riguardo alla gioventu e alla classe operaia. Le sue 36 lettere pastorali di questo periodo abbrac– ciano i temi piu vari, con particolare insistenza sul bisogno della pace (quattro di esse: Sopra la pace ·Perla pace dell'Europa; Invocazioni di pace; Giustizia e e di san Francesco (in occa- sione del centenario della fondazione del Terz'Ordine, nel 1921, e della morte del santo, 1926); ma furono trattati pure altri nume– rosi temi, come: il progresso e la irreligione, la comunione pasquale, la giustizia e la volontà divina, lo scandalo, la Chiesa e la scienza, l'uso della ricchezza, la fede, la carità, la famiglia, l'insegnamento della dottrina cristiana, il matrimonio, la sequela di Cristo sulla via della croce, il ministero apostolico, la salvezza e il centenario della Redenzione (1933). La trattazione di questi e di altri temi nelle sue 48 lettere pastorali e in 102 circolari, fu un forte stimolo per la coscienza cristiana, non tanto per la novità delle idee svolte, quanto per la incisività della esposizione. Dedicò un'attenzione del tutto particolare alle condizioni del suo clero, in campo strettamente spirituale che in quello della formazione intellettuale e dello stato economico. Un sacerdote scrisse di lui che aveva « il genio dell'organizzazione». Non solo organiz– zava corsi di esercizi spirituali per il clero, ed assisteva al suo giorno di ritiro mensile ogni primo venerdf del mese; ma elevò il livello culturale del seminario e, consapevole del ruolo fondamen– tale della questione sociale nella Spagna del suo tempo, organizzò lezioni di sociologia per i seminaristi e dispose brevi corsi di aggior– namento per il clero sulla stessa disciplina. Le ristrettezze econo– miche di quest'ultimo, dovute soprattutto alle leggi di confisca della Seconda Repubblica spagnola, lo costrinsero a rivolgersi diret– tamente ai fedeli per sollecitarli a venire in aiuto ai suoi sacerdoti. La sua devozione alla Vergine, tanto grande mentre viveva in convento, lo fu ancor piu dopo la sua consacrazione episcopale; e non solo su un piano pratico e popolare, ma anche a livello dottri– nale. In molte sue pastorali egli ricorre a Maria, a cui dedica inte– ramente la lettera con cui intese celebrare il centenario del concilio

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