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LUIGI AMIGO Y I'ERRER 127 ed ergastoli. Quelle del 1910, se da una parte ridimensionavano tali compiti, dall'altra li ampliavano: « Il fine speciale è la educa– zione correzionale, la rieducazione e l'insegnamento di scienze ed arti ai reclusi nei riformatori... e altri stabilimenti similari, pubblici che privati». Il 12 aprile 1889 ebbe luogo l'inaugurazione canonica, e nella cerimonia presero l'abito quattordici postulanti, fungendo da pa– drini le piu alte personalità ecclesiastiche e civili del regno e della città di Valenza. Ciò avvenne nella chiesa del convento di Masa– magrell, dove il p. Luigi era guardiano: di li andarono processional– mente, nella domenica delle Palme, nell'edificio dell'antica certosa del Puig, eretta in casa di noviziato, dopo che la sua padrona l'ebbe data gratuitamente al p. Luigi. Benché in quel tempo ne fosse sentita molto vivamente la necessità, in Spagna non esisteva, per la rieducazione dei giovani carcerati, altra casa che la « Escuela de correcci6n paterna de Santa Rita», in Madrid, eretta nel 1883 e la cui direzione era stata offerta ai salesiani, senza che peraltro don Bosco l'accettasse, sembra perché il suo metodo pedagogico non coincideva con i sistemi imperanti in una scuola di correzione. A chi glielo proponeva, il santo avrebbe risposto: « Dopo di me chi si interesserà di essi ». Posti a capo di essa due sacerdoti, non resistettero a lungo a un compito tanto ingrato, e consigliarono di cercare un Ordine religioso. Quando fu chiesta un'indicazione alla Santa Sede, Leone XIII suggeri che ci si rivolgesse ai Terziari Cappuccini appena fondati, e cosi fece il vescovo di Madrid. Dopo aver preso conoscenza direttamente della Scuola e delle sue finalità, nel 1890 il p. Luigi accettò, impe– gnandosi ad inviare a prenderne cura alcuni dei primi professi. In seguito egli scriverà: ,< Questa casa fu ed è stata sempre la più importante fondazione della Congregazione». A questa delicata opera di rieducazione o riforma correzionale presto si aggiunsero le iniziative a favore dei giovani vagabondi o << figli della strada », trascurati dai genitori e il cui sbocco necessario sarebbe stata la delinquenza e, conseguentemente, il carcere. Grazie alla pedagogia del p. Luigi, riformatori per i detti giovani sorgeranno in molte città spagnole e all'estero. Il segreto del suo metodo consiste nel formare, mediante la persuasione, a una vita di pietà, nell'amore

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