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452 SAN'fl E SANTITÀ simamente glorificata, prima delle due connazionali, cosi come il suo processo di beatificazione fu introdotto molto prima, rispetto alla data della morte: nel 1688, laddove quello della madre Sera– fina, morta nel 1608, fu iniziato nel 1665 e quello di Maria Lorenza Longo nel 1880. Girolama Astorch nacque in Barcellona il 1 ° settembre 1592 e la sua infanzia fu presto legata alle vicende delle cappuccine al loro primo sorgere. Sua sorella Isabella faceva parte del gruppo delle giovani attratte dall'ideale della signora Angela (Prat) Serafina (1543-1608), non ancora concretizzato in una qualsiasi istituzione canonica, ma certamente di ispirazione cappuccina. La vocazione cristiana e religiosa di questa donna era stata molto singolare. Dapprima fu una domestica eroica e quindi una sposa sottomessa a un marito donnaiolo e giocatore, che le procurò infinite pene tra le quali alcune delle piu umilianti per una famiglia onesta, come quella di mettere in casa una delle sue amanti e obbligare la povera moglie a servirla come una domestica. Finalmente, vedova e educatrice della figliuola, impegnata nello stesso tempo nella pre– ghiera e nella penitenza e presto privilegiata di straordinari doni mistici. Terziaria francescana nel 1583, fu trattata da pazza dal guardiano dei cappuccini di Manresa, sua città natale, allorché, nel 1586, chiese di vestire l'abito di «cappuccina», professione ancora sconosciuta in Spagna; ma alla fine il p. Arcangelo Alarc6n da Tordesillas, ministro provinciale dei cappuccini, accoglieva la sua richiesta, dandole l'abito. Aveva cosi inizio una esperienza spiri– tuale, presto condivisa da alcune giovani, tra le quali Isabella Astorch, che la singolare fondatrice circondò sempre di un'atten– zione particolare. Girolama rimase orfana di padre e di madre in piena infanzia. Oltre alla sorella Isabella, entrò in un Ordine religioso anche il suo fratello Cristoforo. I suoi tutori l'affidarono alle cure d'una istitutrice, che ne curò la pia educazione per lo spazio di quattro anni. Settenne, le occorse uno di quei fatti clamorosi che collocano la sua vita ai limiti del naturale: s'ammalò gravemente e mori, oppure rimase per lunghe ore come se fosse morta. Sua sorella Isabella lo comunicò alla madre Serafina, e insieme si recarono sul luogo del decesso. Mentre i parenti deliberavano circa la sepoltura,

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