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Angela Maria Astorch tra azione e contemplazione di Germ!zn Zamora Sul letto di morte, la fondatrice delle cappuccine spagnole sor– prese la comunità con una convocazione urgente. Le religiose le se fecero intorno ansiose, pronte a ricevere la sua ultima benedi– zione e, forse, le ultime raccomandazioni. Non si ingannavano. Chia– mata una novizia difficile, l'abbadessa le disse: « Procura di avere sempre dinanzi agli occhi quello che prometterai a Dio nel giorno della professione». La madre moribonda, che poco prima aveva appreso il voto favorevole delle altre suore, sentiva già nel suo intimo la gioia del Nunc dìmittis. Come se una insolita chiaroveg– genza le permettesse intravedere il futuro di quella candidata di cui conosceva bene il passato, con quel gesto di commiato tracciava un segno velato, ma profetico, della trasmissione della sua fiaccola spirituale. Tre donne dinanzi all'ideale cappuccino A differenza dei cappucc1m, giunti appositamente dall'Italia per propagare il loro Ordine nella Spagna, le cappuccine vi nacquero come un germe autoctono e, sotto alcuni aspetti, in modo simile, anche se in tempo diverso. Fondatrice, a Napoli, era stata una signora catalana, e catalana sarà pure la madre delle cappuccine spagnole. Ambedue, oggi, sono avviate verso gli onori degli altari, precisamente come la nostra madre Astorch che verrà pros-

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