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ANGELA MARIA ASTORCH 461 manifestazioni entusiastiche in suo onore. Le presentarono un bimbo cieco dalla nascita, chiedendole che facesse qualcosa per lui. Ella dapprima si schermi, quindi si pose in preghiera, tracciò su lui il segno della croce e lo unse con lo stesso olio: e subito il bimbo cominciò a vedere. Per inaugurare solennemente l'insediamento in Murcia, le mo– nache furono accompagnate dalla parrocchia di S. Bartolomeo al loro nuovo monastero con una processione degna del giorno del Corpus Domini: tra fiori e musica, il Santissimo fu portato sotto il bal– dacchino, appresso al quale venivano le fondatrici scortate dalle piu nobili dame della città. Se tutto rispondeva al titolo della casa - « Esaltazione del Santissimo Sacramento » -, ciò non era meno in armonia con i sentimenti personali di suor Angela in proposito. Infatti, come già si è ricordato, la devozione eucaristica era un altro caposaldo della sua spiritualità. Nella « Presenza reale » di Cristo nell'eucarestia vedeva ricapitolata tutta la cristologia: Incar– nazione, Nascita, Morte e Risurrezione del Signore. Banditrice della comunione giornaliera, non si diede pace fino a che non riusd a introdurre tale pratica tra le sue religiose. E, non meno che la comunione sacramentale, raccomandava loro quella spirituale. Un originale monte di pietà Il monastero delle cappuccine divenne ben presto un centro di luce benefica per la città e, a volte, anche un parafulmine contro le pubbliche calamità. Nel 1648 la peste gettò tutti nella costerna– zione. Angela supplicò il Signore perché tenesse lontano quel fla– gello o che almeno salvasse la vita delle sue religiose e dei benefattori. Caddero malate sei di esse, il confessore, il sindaco e la stessa superiora, ma nessuno mori. Da pericoli ancor maggiori per la propria vita furono preser– vate durante le catastrofiche inondazioni del fiume Segura, a metà secolo. La piena invase una parte della città e il monastero: le monache erano appena uscite, che il fiume superò gli argini. Alcune di esse, e tra loro l'abbadessa, si salvarono attraversando una massa d'acqua che arrivava letteralmente al collo; qualcuna fu addirittura

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