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324 P. PÍO iJE MO:-:DREGAI\ES gopalachari, che, dopo la cerimonia, trattenne a colazione l'Int'ernunzio :nsie– me al V escovo Delhi-Simla. Mons. Kierkels prima di bsciare Bangalore fu salutato da! Governo locale del Mysore con un ricevimento ufficiale e lo stesso Primo Ministro n'el suo discorso di congedo diceva: '·Fratelli e sorelle, cattolici e protestanti, lasciatemi darvi l' assicurazionc che continuerete a crescere e a prosperare in mczzo a noi". II 6 luglio 1949, per la prima volta nella storia, 1 India si prcscntava ln forma diplomatica davanti al Papa, nella persona del I lott. Dhirajlal Bhula– bhai, Inviato Straordinario e Ministro Plenipotenziario. N el suo indirizzo al Sommo Pontefice _pronunció queste parole: "I! Governo e il popolo dell'India assicurano a Sua Santitá che tutti coloro i quali dipendono religiosarn'ente dal Pontefice Romano, potranno vivere sicuri ne! nuovo Stato professando apertamente, senza akum timore, la loro fede '2; potranno altresi occupare nella societa i posti dovuti ai loro meriti". II nuovo Stato dell'India e sorto per virtu di popolo e guidato da un uomo (Gandhi) che cercó di orientare la sua vita secondo il Messaggio di Cristo. Egli affermó l'unitá di Dio 'e la gr:mdezza dell'ideale religioso prodamato ne! Discorso della Montagna. Casi e maturato il proposito di fondare uno Stato vitale, in cuí gli uomini di buona volonta possano godere, nella pace e nella concordia, di una perfetta liberta" (1). Pio XII nella risposta fra altre cose diceva che e urgent'e che i dirigenti di Stati riconoscano la supremazia dello spirito sulla materia e che e neces– sario "ergere una barriera per manten'ere intatto il patrimonio morale dell'uma– nita". E applicando questo principio all'India aggiungevc1: "Iru questa spirituale alleanza di quanti, per intima convinzione e coscienza, si oppongono a che lo spirito venga soggiogato dalla materia e dalla viol•enza, la Divina Provvidenza ha assegnato al Paese di Vostrn Eccellenza una posizione di graye responsa– bilita, ma anche ricca di onore e di sicuro successo''. "Un elemento ess'enziale nel vostro patrimonio spirituale e il fervore ed il rispetto del sentimento religioso, la profonda consapevolezza, radicata nell'anima del popolo indiano, della propria dipendenza da! Divino" (2). In occasione dell'indipend•enza i Vescovi dell'India hanno solennemente assicurato agli uomini del Governo che la Chiesa e i suoi figli si daranno cura di collaborare con loro ne!!' esecuzione di tutte le misure presse per promuoV'e– re il bene~sere della societa, la felicitá ~ la prosperita del' popolo. L'India puó contare con la Chiesa ad essere ben tranquilla che, sia nei missionari che nei cattolici, avra i migliori collaboratori dal punto di vista tecnico, moral'e, reli– gioso, educativo e culturale, ancora migliore che lo desiderava Gandhi. Dal 6 al 19 gennaio di quest'anno, si e celebrato il primo Concilio Plenario Indiano, sotto la presidenza del Legato Pontificio, S. Em. il Card. Gilroy, il quale ne! discorso di ap'.2rtura dice, ·a: "Si apre oggi dinanzi a voi, nell'India indipendente, una spaziosa porta: varcandola, dovete affrontare nuovi pro– b!emi che richiedono una nuova applicazione della dottrina, nuove discipline, nuove soluzioni. Ci siamo radunati proprio per rispondere a qu'este nuove (1) Cf. Gentes (L. :\L ¡.;_), jnnio-ago;,to tk 1.!l·lD. pú,:s. lG(), l!l2, Horna. (2) Cf. A. A.. ,'!., lH·lH, tomo XLI, ¡iúgs. ~l(iD-:l70.

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