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Le testimonianze raccolte dal P. Giovanni da Fossombrone sono contenute in un codice manoscritto di 292 pagine, che porta il titolo: « Quinterno in cui sono descritte le gratie, miracoli operati da Dio per merito del P. Lorenzo da Brindisi, predicatore cappuccino» ( Archivio Prov. dei Cappuccini di Genova: B b, I, I). Probabilmente si traU-a di una documentazione valevole per un « Processo informativo», non per un « Processo canonico » in senso rigoroso, poichè non sem– brano osservate nel procedimento tutte le formalità richieste dalle norme di diritto per un tribunale diocesano sulle « Cause» cli Beatificazione e Canonizzazione. Neppure il «processo» informativo condotto dal P. Giovanni nella diocesi di Albenga, può considerarsi «processo» diocesano, nel significato giuridico del termine. Il contenuto di questa elaborazione è conservato in un codice manoscritto cli 108 fogli, intitolato: « Quinterno che racchiude in esso descritte molte giuridiche testificationi de gratie et miracoli operati da Dio per meriti del suo Servo il Padre Fr. Lorenzo da Brindisi predicatore cappuccino» ( Archivio Prov. dei Cappuccini di Genova: B b, I , 2). Tale codice, scritto a seguito delle dichiarazioni raccolte dal P. Giovanni dal 12 al 17 febbraio 1625, contiene, in gran parte, copie, ma assieme anche alcuni originali. Inoltre vi si trovano altre testimonianze sulla « Causa » intorno a Lorenzo da Brindisi risalenti al 1624 ; e lettere originali del P. Francesco da Genova, Pro– curatore e Commissario Generale dell'Ordine dei Cappuccini, sull'andamento del « processo apostolico» in elaborazione nella Provincia monastica di Liguria. I due preziosi « Quinterni » in possesso dell'Archivio Provinciale dei Cappuc– cini di Genova, contengono, in merito ai « processi canonici», soltanto una serie di testimonianze su manifestazioni straordinarie, d'indole soprannaturale, del Padre Lorenzo da Brindisi, prescindendo da dichiarazioni circa le virtù da lui esercitate e i dati cronologici e biografici che lo riguardano. * Un cappuccino ligure, P. Francesco da Genova, cui abbiamo sopra accennato, durante la carica cli Procuratore e Commissario Generale, sotto il governo del Generale dell'Ordine P. Giovanni M. da Noto (1625-1631 ), si acquistò particolare benemerenza circa i «processi» laurenziani, dando disposizioni, d'accordo col P. Ge– nerale, di intensificare la raccolta delle testimonianze, controllare e verificare il materiale già riunito, in conformità delle vigenti disposizioni, e trasmettere copia a Roma onde eliminare ostacoli in vista dei « Processi apostolici» presso la S. Con– gregazione dei Riti ( Archivio Prov. dei Cappuccini di Genova: B b, I, 2; dove si conserva la lettera originale del P. Francesco da Genova, che porta la data: Roma, 28 gennaio 1628). Già il 12 dicembre 1626 il Prefetto della S. Congregazione dei Riti aveva autorizzato il « Processo apostolico» della diocesi di Albenga: e due mesi dopo, 16 gennaio 1627, il P. Giovanni da Genova veniva nominato « Postulatore », sosti– tuto, in tale ufficio, del P. Zaccaria da Manarola, Provinciale dei cappuccini di Liguria. Il P. Giovanni addusse trenta testimonianze; le interrogazioni ebbero inizio il 3 marzo 1627. (Cfr. Archivio Prov. dei Cappuccini di Genova, B b, I, 2). * 89

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