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Fuga nelle tenebre Il Santo è pronto a iniziare immediatamente il viaggio, che sarebbe stato tanto drammatico. Nella notte dal 2 al 3 ottobre 1618, indossata l'uniforme di soldato «vallone » sopra l'abito religioso, esce dal convento cli S . Eframo e, salito a cavallo, lascia febbricitante, per crisi di podagra, il centro di Napoli, senza compagno, guidato dal nobile Francesco Serra, che lo precede a piedi. Attraversando nell'oscurità una zona impre\'ia e disabitata, arrivano al villag– gio di Barra (circa sei chilometri da Napoli), in casa del nobile Carlo Mirabello, zio del Serra. La sosta è breve per timore cli essere scoperti dalle spie del vicerè. Il Santo prosegue il cammino, a cavallo, verso Somma Vesuviana, dove arriva men– tre albeggia. Le vicende del viaggio notturno e clandestino, non privo di suggestivi fatti prodigiosi, son narrate dai testimoni Serra e Mirabella. Evaso, come per miracolo, dalla densa rete dell e guardie del duca cli Osuna, S. Lorenzo restò nascosto a Somma Vesuviana nella giorrn,.ta del 3 ottobre, oppresso dal male che lo tormentava , impedendogli di prender cibo, e profondamente ama– reggiato per non aver potuto dire Messa quel giorno. Sulla sera lo raggiunse il compagno fra Giovanni Maria da Monteforte e ri– cevette visita dal p. Bonaventura da Napoli - uno dei più attivi collaboratori della missione diplomatica del Santo nella Spagna - con alcuni confratelli. Egli manifestò la decisa volontà di celebrare il giorno dopo, festività di S. Francesco di Assisi, « a costo cli qualunque incomodo e pericolo »; e troncò le umane preoccupa– zioni dei presenti, motivate dal ragionevole rischio cli compromettere l'ambasciata in corso, assicurando che « in rapporto a se stesso ed all'interesse affidatogli avrebbe avuto cura il Signore ». Poco dopo la mezzanotte del 3 ottobre il Santo, rimesso a cavallo, riparte segretamente, accompagnato da alcuni nobili e dai confratelli, per il più vicino con– vento dell'Ordine a Torre del Greco. Qui celebra la Messa il 4 ottobre e nei giorni seguenti e attende serenamente fiducioso il momento d'imbarcarsi e salpare verso la Spagna. Sul mare in tempesta Nel porticciolo di Torre del Greco, golfo di Napoli, due « feluche » erano pron– te, la notte ciel 9 ottobre per S. Lorenzo e la « commissione » cappuccina che lo avrebbe seguito. Il Santo, immobilizzato dalla gotta, vien trasferito dai confratelli a bordo di una di esse; l'altra la precederebbe in navigazione « per difesa e onore ». La « commissione » era così formata: S. Lorenzo da Brindisi col compagno fra Giovanni Maria da Monteforte, il quale sarà con lui sino a Lisbona; p. Bonaven– tura da Napoli, eletto a sostituire il Santo nell'eventualità che egli non avesse po– tuto proseguire il viaggio e condurre a termine la missione, il p. Clemente da Firenze e fra Alessandro da Napoli. * 77

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