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Nello stesso giorno in cui an·eniva questo miracolo, accadde a Voltaggio una fatale disgrazia. Il chierico Giulio Scorza di Franco cadde per le scale cli casa, riportando gravi lesioni al capo. Perdette la conoscenza e le sue condizioni , per dichiarazione del medico curante, non consentivano speranza. Lo stato del ferito destava serie preoccupazioni , quando andò a visitarlo il Can. Ferrari, che recava con sè uno dei fazzoletti usati nella Messa da S. Lorenzo da Brindisi. Il canonico pose sul capo del giovane, sempre privo di sensi, il fazzoletto, mentre raccomandava ai genitori ed agli altri famigliari presenti di pregare il Signore e la Beata Vergine, affinchè , per intercessione del Serrn di Dio, l'infermo fosse salvato. Si allontanò, poi, lasciando il fazzoletto dove l'aveva collocato. Due giorni dopo il sacerdote ritornò a far visita al chierico e rilevò, con lieta meraviglia, che questi aveva ripreso conoscenza ed attività: si muoveva, parlava, poteva nutrirsi. Passati altri pochi giorni l'infortunato potè alzarsi eia letto comple– tamente guarito. ( Deposizioni del Can. Giovanni Stefano Ferrari da Voltagg io, del Sac. Gio Francesco Sforza da Voltaggio e di Franco Sforza, padre del miracolato, pure da Voltaggio, rese al Processo Apostolico celebrato nella sacristia della Metropolitana d i Genova ne l 1627 ). AMEDEO DA VARAZZE * 75

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