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VOLTAGGIO Gli occhi che non vedono S. Lorenzo da Brindisi fu per la prima volta nel 1614 a Voltaggio, per visitare confratelli del locale convento. Una bambina quattrenne cli nome Bartolomea, figlia cli Gio Battista Durante, eia circa un anno e mezzo era rimasta quasi cieca, in seguito a vaiolo. Sembrava anzi che l'attenuarsi della vista fosse progressiYo. Alla notizia dell'arrivo ciel Santo si riaccese nei parenti della pm·era bambina la speranza della guarigione, poichè si era diffusa in paese la voce che l'Uomo cli Dio risanava i malati. Spinto eia questa fiducia, il padre della piccola inferma se la prese ir, braccio e s'avviò al convento dei cappuccini, clm·e, incontrato S. Lorenzo, lo pregò cli benedire la bimba. Il Santo la fissò in Yiso e fece un segno cli croce sui suoi occhi quasi spenti, poi disse al padre: « Abbiate fede nel Signore e nel Padre S. Francesco, che questa fanciullina vedrà... ». Dopo pochi giorni Ja vista della bambina ritornò normal e. ( Deposizione del Can. Giovann i Stefano Ferrari di Voltaggio, resa al Processo Apostolico cele– brato nella sacristia della Metropolitana di Genova nel 1627. Cfr. « Ristretto della vita, virtù e miracoli del Beato Lorenzo da Brindisi ... », del P. Bonaventura da Coccaglio, biografia edita dal P. Claudio da Pieve di Teco, Roma-Genova, 1783, pagg . 168-169). I fazzoletti del miracolo Circa un anno dopo il suo primo soggiorno a Voltaggio (1614 ), S. Lorenzo eia Brindisi ebbe a sostare altre volte, ospite ciel convento dei cappuccini, durante i viaggi per visitare le case clell'Orcline sparse nel Piemonte. In una cli queste tappe, che si protrasse alcuni giorni, il Santo ogni mattina celebrava nella chiesina ciel convento la Messa della Madonna, che dura\"a anche eia sette acl otto ore. I fedeli si alternavano numerosi ad assistervi. Durante il S. Sacrificio sgorgavano con abbondanza dagli occhi ciel Santo le lacrime, per tenerezza e fervore di devozione, che bagnavano successivamente non pochi fazzoletti, cambiati un dopo l'altro dal Fratello laico che serviva la straor– dinaria Messa. Queste informazioni risultano da una testimonianza ciel Can. Ferrari cli Vol– taggio, che allora si trovava nel paese natìo e che più tardi risiedette per lungo tempo a Genova. La permanenza a Genova del Canonico coincise con il periodo in cui S. Lorenzo abitava nel convento dei Cappuccini della SS. Concezione, come Superiore Provinciale ( 1613-1616 ). Il Can. Ferrari desiderò possedere qualche fazzoletto u sato dal Santo nella celebrazione della Messa, ma non potè ottenerlo. Pensò allora di consegnare due fazzoletti nuovi al compagno del Servo di Dio, per riaverli poi, dopo che questi se ne fosse servito nella Messa e li avesse intrisi con le sue lacrime. Raggiunto lo scopo, fece ritorno a Voltaggio. I fazzoletti diventarono famosi per i miracoli operati, dei quali ne ricordiamo due. L'organista della Collegiata di Voltaggio, Timoteo Boido, soffriva di una penosa infermità alle gambe, che erano gonfie e piagate. Il male si protraeva senza possibilità di guarigione da anni; causava all'infermo acuti dolori e gli ostacolava il movimento. Un giorno lo visitò a casa il Can. Ferrari, portando i due fazzoletti, conser– vati come preziosa reliquia, con la ferma speranza che avrebbero giovato al paziente. Li depose infatti sulle gambe ulcerose dell'infermo, consigliandolo ad aver molta fede nella potenza soprannaturale del Serzo cli Dio Lorenzo da Brindisi. Mentre pregavano, avvenne il prodigio: i dolori dell'organista cessarono istanta– neamente e due o tre giorni dopo Je piaghe si cicatrizzarono. 74 *
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