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Speranza non delusa Una malattia all'occhio sm1stro ebbe a soffrire, sin da quando era in fasce, Geronima, figlia di Giannettina vedova Nota da San Remo. La palpebra era rimasta chiusa e la bambina non poteva sopportare la luce, che le cagionava vivi dolori, e continuamente piangeva. Giannettina aveva anche un figlio giovinetto, di nome Cosma, il qual e fre– quentava il locale convento dei cappuccini, verso i quali si sentiva spinto da voca– zione religiosa; più tardi infatti entrò nell'Ordine. Informata dal figlio che sarebbe presto passato per San Remo un « Padre, pre– dicatore famoso e stimato per gran Servo di Dio » - che era S . Lorenzo da Brindisi - sentì riaccendersi la speranza e attese con ansia il giorno del suo arrivo, per presentargli la bimba e pregarlo di benedirla. Il Santo giunse a San Remo. La donna, preavvisata, si recò recando in braccio la piccola Geronima, insieme al figlio Cosma, ad aspettarlo alla porta di « San Siro », detta porta del « Tabacco », dove S. Lorenzo sarebbe transitato. Non tardò infatti molto ad arrivare, ma già si era formata una folla così compatta intorno a lui, che non fu possibile alla po\'era madre di avvicinarlo. Allora il giovinetto, presa dalle braccia della madre la sorellina, si fece largo tra la gente e si spinse alla presenza del Santo. Questi rallentò il passo ed ascoltò la preghiera rivoltagli, contemplando emo– zionato la scena pietosa. Quindi pose dolcemente una mano sul viso della piccola, che era in braccio al fratello, e li benedisse, per seguitare poi il suo cammino, trat– tenuto e ritardato dal molto popolo. Entro tre giorni Geronima aprì l'occhio offeso e diede segni cli vedere limpi– damente, senz'alcun dolore. L'occhio sinistro miracolato - osserva la madre - restò un poco più piccolo del destro normale, ma come questo perfettamente sano. ( Deposizione di Giannettina vedova di Giovanni Nota da San Remo, resa al Processo Apostolico nell'Oratorio di S. Germano in San Remo nel 162ì). In una chiesa e lungo la via Nel corso degli anni 1614-1615, S. Lorenzo da Brindisi, allora Provinciale, si era recato a San Remo per visitare il convento dei cappuccini. La data esatta non è possibile precisarla. Fu però in questa occasione che egli compì non pochi miracoli, alcuni dei quali già descritti nelle pagine precedenti. Ne riferiamo due altri, che hanno una certa analogia tra loro. La signora J annetta, consorte cli Romolo Almerini da San Remo, soffriva da molto tempo per una grave indisposizione, clinicamente non bene definita, che interessava organi ciel corpo e ciel cuore e le produceva « grandi dolori, a segno che - dichiara - non quietavo quasi niente... e stetti circa due mesi a letto ». Un giorno l'inferma viene a sapere che S. Lorenzo, arrivato a San Remo , « si trovava nella chiesa di S. Siro », e desiderando la guarigione, si porta a detta chiesa con la speranza « per m ezzo suo cli avere dal Signore Iddio la pristina sanità». Il religioso stava per uscire dalla chiesa e molta gente gli era attorno. La malata si mette in ginocchio al passaggio del Santo e, appena questi le è vicino, gli manifesta le sue dolorose condizioni. S. Lorenzo posa la destra sul capo della donna, quindi fa il segno di croce e si avvia verso la porta d'uscita. Jannetta non sente più alcuna sofferenza: è prodigiosamente risanata. Un'altra donna, Tomasina vedova di Nicola Aicarcli da San Remo, si trovava in condizioni forse simili a quelle della signora J annetta. Testimonia: « Ero solita di spesso patire male di capo, che mi dava molto travaglio ». 70 *

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