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S. LORENZO AL MARE Sorprendente incontro Nella prima quindicina cli aprile ciel 1619, S. Lorenzo eia Brindisi, durante il suo ultimo drammatico viaggio in missione diplomatica verso la Spagna su una nave, fece breve sosta nel vi llaggio cli pescatori cli S. Lorenzo al mare. Una madre cli famiglia, certa Pellegrina Arclizzone eia Taggia, si trovò a tran– sitare per quesio borgo, mentre, a cavallo, si trasferiva accompagnata dai parenti, dal paese natìo a Civezza dove aveva un figlia, per trovare miglioramento alla grave infermità che l'opprimeva da qualche anno. Era infatti inferma per idropisia e per a ltri mali che le cagionavano continui ed acuti dolori. Le sue condizioni apparivano disperate, pur avendo tentato molte e diverse cure. Non poteva camminare se non sostenuta eia altre persone e, sovente, era costretta a rimanere immobile a letto. L'ammalata sosta per riposare nel centro del villaggio e viene adagiata su alcuni cuscini al margine della strada. Poco prima erano transitati alcuni cappuccini, sbarcati dalla nm•e in rada, e si trovavano in una vicina osteria per la modesta refezione. Passa frattanto un uomo dell'equipaggio, sceso a terra a provvedere cibi , che, fermatosi dinanzi alla scena pietosa, chiede informazioni all'inferma e viene a conoscenza delle sue tristi condizioni. « Non dubitate - le dice - racco111anda1evi a Dio benedetto. Si trova qui un cappuccino che va nella Spagna: è tenuto in grande venerazione perchè è un Santo... Ricorrete a lui: vi darà la benedizione e vi aiuterà... ». Ecco che S. Lorenzo eia B rindisi ripassa con i suoi confratelli, diretto a ll 'imbar– cazione per ripartire. La donna lo distingue dagli altri: sostenuta dai fami liari si inginocchia. II Santo si sofferma, fa un segno di croce sull'inferma e poi le dice: « Anelate in pace voi e la vostra generazione ... », e s'allontana. L'ammalata, confortata, viene rimessa a cavallo, e in sella non ha più bisogno cli essere sostenuta... Arriva a Civezza in buone condizioni cli salute ed alcuni giorni dopo guarisce perfettamente. ( Deposizione di Pellegrina Ardizzone da Taggia, resa al Processo Apostolico ten uto nell'Ora· torio di S. Sebastiano in Taggia nel 1627). SAN REMO Nel giardino del convento Da tredici mesi il settuagenario Michele Lauro eia San Remo, sposato con certa Mariettina fu Pietro, era a letto per un tumore a un ginocchio, che gli produ– ceva continui e forti dolori. Per dichiarazione del medico curante, G. B. Anselmi, data la natu ra del male e l'avanzata età del paziente, nè guarigione nè miglioramento alcuno erano sperabi li. La moglie, molto afflitta, fu esortata un giorno a far portare il marito nel convento dei cappuccini di San Remo, dove si trovava allora, in breve visita, S. Lo– renzo eia Brindisi. Fiduciosa incarica due uomini di adempiere il pietoso ufficio. Il malato vien posto in una specie di lettiga e trasportato in località « Parrasio», nei cui dintorni sorgeva il primitivo convento, in quanto si era sparsa la voce che il Santo vi sarebbe passato. Dopo lunga e vana attesa, il povero infermo viene traslocato al convento e vi giunge mentre S . Lorenzo sta celebrando la Messa. Il P . Guardiano suggerisce ai portatori di porre il malato nel giardino del convento ed aspettare. 68 *

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