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Passati ancora alcuni giorni a letto, il bambino si alzò perfettamente guarito, gli arti regolari e mobili, senza l'applicazione di alcun rimedio. ( Deposizione di Geronima .A.i ra Ido di Alassio, resa al Processo Aposto lico tenutosi nella sacrestia della Cattedrale di Albenga nel 1627). FINALMARINA Nella notte la guarigione Dopo una ventina cli giorni cli acuta ma lattia per [ebbre alla, abbondante perdita di sangue, gonfiezza alla gola e impossibi lità di inghiottire..., Lazzaro Seriz– zano, residente a Finalmarina, giunse, nonostante sollecite cure, in uno stato gravis– simo. Aveva conosciuto ed ammiralo S. Lorenzo da Brindisi, quando questi sostò qualche giorno nel convento dei cappuccini cli F inalmarina, nella cui chiesa, durante la permanenza, aveva celebrato la Messa. Una sera fa visita all'infermo il P. Guardiano ciel convento, che gli consiglia di raccomandarsi al Servo cli Dio, da poco tempo morto, il quale vivendo avea operato tanti rniracoli in favore elci malati , e cli sperare nella sua intercessione. Lazzaro acconsente alla proposta e pieno cli fiducia accetta un brano cli abito usato da S. Lorenzo, che il religioso gli presenta; se lo avvicina al capo dolente, quindi lo depone con venerazione sotto il guanciale, mentre prega fiducioso l'uomo di Dio cli aver pietà delle sue disperate condizioni. Prova subito una vaga impressione cli sollievo, poi tranquillo s'addormenta. Verso la mezzanotte un copioso sudore lo risveglia. Si desta, constata che ogni gonfiore è scomparso ed è sopravvenuto in lui un deciso miglioramento. La mattina dopo si trova completamente risanalo. Arriva il medico curante che con grande meraviglia osserva l'infermo « come risorto». La prodigiosa gua– rigione avvenne nel gennaio del 1620. ( Deposizione di Lazzaro Serizzano di Finalmarina ). GENOVA Splendore intorno al capo Nel corso cli una predica che S. Lorenzo da Brindisi tenne per la Quares ima ciel 1615, dal pulpito del Duomo di Genova, fi.1 veduto intorno al suo capo un alone di luce fulgida. Descrive l'avvenimento rneravisdioso il fanciullo Cesare dei Marchesi Giusti– niani cli Geno,·a, che si trovava ad ascoltare il discorso del Santo insieme col dome– stico della nobile casa, Paolo Cuneo. Intorno alla testa del predicatore - afferma - si spandeva una vivissima luce come di fiamma, che perdurò per lo spazio di oltre una decina cli minuti, mentre egli parlava alla folla, tutta intenta verso cli lui. Il fortunato fanciullo, che precedentemente al fatto avea parlato due volte con S. Lorenzo e nutriva verso di lui stima devota, credette che tutti i presenti in Duomo, in quella circostanza, avessero osservato la mirabile luce; ma , probabil– mente, non fu visibile che a pochi. Uscito di Chiesa, Cesare, tutto entusiasta, dice al domestico che l'accom– pagna: « Oh, se sapeste quello che ho veduto sopra la testa del padre predicatore! - Che cosa? - Ho veduto wi grande splendore sopra ed intorno al suo capo, mentre predi- cava... "· 62 *

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