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zione nella quale, con le prime altissime note lanciate dallo stesso Dio, si fondono quelle di tutta la Corte celeste, dell'intero firmamento: sole, luna, astri, costella– zioni, stelle singole. Ogni nota, ogni voce ha in S. Lorenzo il magico interprete che ne fa risuonare la terra, la scuote e la trascina nell'orbita dello « Splendido Animato Miracolo», contemplato, ammirato ed amato nell'orbita di Dio. • Sulle ali che gli appresta l'Arcangelo Gabriele, S. Lorenzo si lancia nella scia luminosa del celeste « Paraninfo» e arriva fino alle divine sorgenti dell'arcano messaggio. Contempla il mistero dell'Incarnazione negli abissi dell'eternità e vi ascolta l'inno di gloria che si leva al Verbo, nel quale tutto fu fatto e che cli tutta la crea– zione è predestin::ito Centro e Capo. Nell'Incarnazione risplenderà la potenza di Dio, si avrà la glorificazione cli Cristo e in essa la glorificazione degli uomini oltre alla loro salvezza. Tutto si effettuerà attraverso al mistico matrimonio cli Dio con la Vergine Santissima. Per questo « matrimonio » la Sposa rifulge d'inenarrabile grandezza nella « dote » che le fa lo Sposo divino: la pienezza della Grazia, alla quale l'Ar– cangelo si inchina, esaltandola più assai che annunziandola. La descrizione che il Santo fa di questa « dote » è un fiume cli perle scin– tillanti che, partendo dal Cuore cli Maria e scorrendo ai piedi ciel trono della Madre cli Dio, raggiunge la terra e la avvolge in un iridescente arcobaleno. Gli uomini non possono [ar a meno cli aprire il cuore ai sentimenti della più alta ammirazione, dell'illimitata fiducia , dell'amore più ardente. Se infatti il « Frutto Benedetto » di quel « Seno Verginale» ha fatto di Maria « il Paradiso cli Dio e delle sue delizie », ne ha fatto pure il « Tempio » nel quale a Dio fu offerto il sacrificio più grato e cli valore infinito, per cui « l'ira cli Dio fu placata e si levò sulla terra l'edi– ficio della misericordia », nelle cui volte, che hanno l'ampiezza del cielo, l'umanità riprende a respirare la salvezza e fa perennemen le risuonare l'osanna al « Seno Benedetto » che ha albergato e nutrito il suo Salvatore. • La celeste « Cliente » ha di certo svelato al suo amante e sapiente avvocato le luminose profondità ciel suo Cuore. Ne sono prova i dieci discorsi nei quali S. Lorenzo commenta il « Magnificat ». Tutti i sentimenti dello « Spirito esultante nel Dio Salvatore » vi sono mirabilmente analizzati e aperti. Ogni parola ciel Can– tico diventa essa stessa un cantico; da ogni vibrazione dell'anima di Maria si spri– gionano mille altre vibrazioni che vi erano nascoste, si diffondono, si uniscono, si allargano: potenti, soavi, delicate; si esaltano, si incalzano come le fiamme di un incendio, come le onde di un oceano; sono le fiamme dello « Spirito di fuoco » ciel quale è ripieno il Cuore cli Maria; sono le onde dell'oceano di divina altissima sa– pienza da cui è invasa la sua mente. Fiamme e onde straripano nell'impeto della riconoscenza del Cuore Immacolato dal quale lo Spirito Santo ha formato il Cuore di Dio. * 47

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