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lo scopo di ottenere giuste riparazioni, calmar gli animi con azione moderatrice, ed evitare le sciagurate conseguenze di una preparata vendetta. Nell'anno seguente, poi, usufruendo della propria autorità morale, fa cessare il conflitto armato tra l'arcivescovo principe di Trasburgo e il duca di Baviera. Con questa missione pacificatrice ebbe termine e fu coronata la diuturna, faticosa e trionfante opera di S . Lorenzo da Brindisi, sull'orizzonte diplomatico, politico e militare, parallela alla sua funzione di apostolato, in Germania e nel nord d'Europa. Gli storici che la documentano son concordi nel riconoscerne l'eccezionale importanza e nel mettere in evidenza le doti superiori ciel Santo, che ottenne suc– cessi indiscutibilmente grandiosi, in mezzo a difficoltà immense e a ostacoli pre– veduti o inattesi. S. Lorenzo fece ritorno in Italia, dove continuò per circa un settennio il ministero sacro interrotto, con lo zelo, l'entusiasmo, la modestia dei suoi primi anni di sacerdozio. Ma nel 1618 fu nuovamente distolto da urgenti impegni diplo– matici. Paolo V lo delega a trattare e dirimere la contesa armata fra il duca cli Savoia e il governatore spagnolo cli Milano per la successione cli Mantova. Il Santo, dopo un succedersi di alternative, raggi unge lo scopo di ristabilire la pace. * Appena conchiusa questa delegazione, ecco che la nobiltà di Napoli si reca dal Santo a invocarne l'intervento nella Spagna per implorare giustizia da Filippo III in favore della popolazione del regno napoletano, oppressa dalla tirannia de l vicerè Pietro Giròn duca cli Osùna. S. Lorenzo, benchè svigorito dalle fatiche e malato, accoglie l'invitante pre– ghiera, e ottenuta l'autorizzazione della Santa Sede e dei Superiori maggiori del suo Ordine, si dispone a partire. Il vicerè intesse una trama a impedirgli, per via diplomatica, il viaggio. Le alte autorità ecclesiastiche, tratte in inganno, gli ingiungono di troncare l'itinerario e sostare a Genova. Egli docilmente ubbidisce. Frattanto la situazione misteriosamente si muta. Il re di Spagna, al corrente delle cose, fa revocare lo strano provvedimento. S. Lorenzo può così proseguire con rinascente fiducia il cammino intrapreso (5 aprile 1619) . Salpa dal porto della Superba per la mèta della sua delegazione, consapevole di non far più ritorno in Italia. Sbarcato in Ispagna e poi ripreso il cammino, in deplorevoli condizioni cli salute, difende con animazione immutata, dinanzi a Filippo III la causa dei napo– letani. L'iniziativa di giustizia e cli pacificazione restò incompiuta. S. Lorenzo da Brindisi moriva il 22 luglio 1619 a Lisbona, patria di S. Antonio detto di Padova, come, sembra, aveva desiderato. Il sipario discese mestamente sulla scena dram– matica della sua mirabile vita. AMEDEO DA VARAZZE 9 . Sul campo di battaglia. ( GRANDI F., Città del Vaticano, Pinacoteca) 40 *

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