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In vari conventi è fiorita la leggenda, che lega cose ed avvenimenti alla presenza del Santo Provinciale; alcune Reliquie si sono tramandate con gelosa cura e tuttora sono conservate nella Curia Provincializia; particolare rilievo la Provincia ha sempre dato con feste e pubblicazioni alle ricorrenze relative al nostro Santo. Una testimonianza di affetto e di pia venerazione però, che viene in questa stessa raccolta illustrata, è il fatto che in tutti i nostri conventi il Santo fu ripro– dotto in qualche immagine. Le soppressioni e le spogliazioni subìte hanno di– sperso alcuni di questi quadri; quelli che tuttavia ancora si conservano sono suffi– cienti per un interessante studio iconografico. Tra gli altri s i clistingue la tela ova le, conservata al convento della SS. Con– cezione, dove S. Lorenzo viene rappresentato in una interpretazione di piena ade– renza al nuovo titolo riconosciutogli: penna e libro in mano, in atteggiamento di chiedere a Dio l'ispirazione. Il dipinto venne pubblicato, su nostra segnalazione, qualche anno fa, come antiporta al libro Miscellanea Laurentiana, I, Padova 1951. Per un equivoco però è dato come opera di G. Palmieri e non viene indicato il luogo dove si conserva. Anche in un recentissimo profilo biografico di S. Lorenzo (Arturo da Carmignano, S. Lo– renzo da Brindisi, profilo biografico, Roma 1959), il quadro è stato ancora ripro– dotto senza indicazioni cli luogo, ed è dato come opera di ignoto. La pittura non è di ignoto; anzi, con tutta probabilità, essa è una documentazione della devozione verso il Santo che accompagnò la sua Beatificazione. Ne è autore il pittore sestrese Angelo Banchero ( -'-- a Roma nel 1794) che ha pur dipinto il quadro a questo abbinato, con altra figura di Santo cappuccino. Il valore dei due dipinti è così commentato da F. Alizeri nella sua Guida artistica per la città di Genova (Genova 1846, II, pag. 1067): « Non è picciol vanto de' Cappuccini il possedere gli unici dipinti che in Genova mettesse al pubblico quel severo intelletto di Angelo Banchero. Son due busti di santi dell'Ordine in tele ovali... vive ed animate son quelle teste, i pochi panneggiamenti larghi e risoluti, il disegno e il colore ugualmente studiati e vivi ... ». La presenza di queste tele, nelle nostre chiese e nei nostri conventi, riaf– ferma la perenne tradizione di amore della Provincia. Essa ricorda che, in una triste ora, contro l'indebita ingerenza del potere politico, cli fronte allo sbanda– mento dei Religiosi che, per quelle inframmettenze, minacciavano cli perdere la loro armonia, si alzò una potente figura , cli cui i politici seminatori cli discordia ebbero paura e ne evitarono i contatti, e in cui i Frati riconobbero per tre anni un padre sagace e forte, sotto la cui mano si sentirono sicuri. Fr. CASSIANO DA LANGASCO * 23

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