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mente VIII, seguìto da numerose conversioni, poterono considerarlo della loro stirpe. La sicura e sorprendente padronanza del Santo nel campo linguistico, secondo sue confidenziali affermazioni, sarebbe da attribuirsi a un grazioso dono del cielo e, specialmente per l'idioma ebraico, della Vergine Madre di Dio. * Nel periodo che precedette le sue grandi missioni diplomatiche, S. Lorenzo insegnò teologia e S. Scrittura ai giovani studenti dell'Ordine cappuccino; e, negli intervalli fra i gravi uffici presso papi, imperatori, re, prìncipi, capi di stato, coman– danti di eserciti, in Italia e all'estero, resse, successivamente, le province regolari dei Cappuccini svizzeri, toscani, veneziani e liguri; e governò, con mansione di Gene– rale, l'ordine intero. L'imponente operosità del Santo non conobbe soste di riposo durante il corso di circa un quarantennio. Nella molteplicità dei còmpiti, sovente opposti fra loro, nell'interno dell e comunità religiose cappuccine e all'esterno per quasi tutte le nazioni europee, seppe sfruttare, in maniera che rende attoniti, il tempo, le occa– sioni, le circostanze pii1 o meno favorevoli, le esigenze di situazioni speciali, e con una prudenza non disgiunta da arditezza, uno zelo e un vigore che presentano aspetti sconcertanti. Imprese difficoltose e di pesante responsabilità , viaggi freLJUenti lunghi spesso avventurosi, impegni ardui e normalmente con sa lute instabile, e tutto ciò che po– trebbe disorientare l'animo o rallentare lo s lancio di un uomo qualsiasi, non ebbe potere di distoglierlo dalla meditazione e dalla preghiera, dal celebrare la Messa con intima emozione per lo spazio, non poche volte, cli alcune ore; dall'incessante appli– cazione a llo studio profondo, dal comporre libri notevoli; dalla predicazione esorta– tiva e polemica; dal tener l'erma fede all'ideale ciel la sua vocazione serafica. * I contemporanei e gli storici, nell'offrire la visione complessiva e particolareg– giata dell'immensa opera realizzata da S . Lorenzo eia Brindisi si soffermano con compiacenza, a tracciarne il ritratto fisico e morale. Lo descriv~no come perso~a di aspetto grave, imponente, imperturbabile; dallo sguardo vivace e penetrante; dalla parola parca, talvolta dura, impetuosa per improvvisi sprazzi di eloquenza logica e tagliente, talvolta raddolcita da lento e paterno sorriso errante sul suo volto; con i lineamenti nobili di una superiorità dominatrice, ma avvolta in un velo di umiltà sincera; con un temperamento volitivo, pronto sempre alla generosità di cuore, alla comprensione delle debolezze altrui, come al sacrificio più spinto, all'azione più audace, senza umani riguardi, quando fossero in gioco la giustizia, la verità, la carità, il bene delle anime, la pace sociale, la gloria del Signore. I biografi che si spingono a penetrare nell'intimità dello spirito del Santo, sembra che vi scorgano unanimi una meravigliosa armonia di grazia soprannaturale, che traspare in ogni sua operazione sull'orizzonte della sua vita; nella quale, dal punto di vista umano, si compenetrano e completano le doti di una natura felice - dalla santità alla cultura, dall'intelligenza all'azione - che difficilmente si trovan 10 *

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