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inoltre prendere parte a tutte le congregazioni plenarie e ai congressi ordinari della S. Congregazione per le Cause dei Santi. Tutte le mattine dei giorni feriali, per lo spazio di un intero decen– nio, questo lavoro molto impegnativo tenne il p. Melchiorre inchiodato al suo tavolo di lavoro in piazza Pio XII n. 10, che raggiungeva puntualis– simo, alle ore 8,30, servendosi dei mezzi pubblici. Un lavoro che, nel pome– riggio, continuava nella sua cella di via Boncompagni e, dal luglio 1969, in via Cairoli, dove la comunità di S. Fedele si era trasferita. Per quanto pesante e delicato, era un lavoro che il p. Melchiorre compiva tanto volentieri, poiché rispondeva pienamente alla sua vocazione di ricerca– tore e alla sua spiritualità profondamente segnata dall'amore alla Chiesa e ai santi. D'altra parte, egli aveva un profondo senso di responsabilità e idee molto chiare sui criteri da seguire nel suo lavoro agiografico. Già nel 1959, mentr'era ancora consultore, aveva scritto in proposito: « Due sono gli scogli principali che possono compromettere l'opera dell'agio– grafo nella ricerca della verità attraverso i processi: la credulità infantile e fantasiosa e l'ipercritica razionalista e spietata» 58 . Infatti, il vaglio scru– poloso e l'interpretazione oggett iva dei documenti, il dono prezioso del discernimento e la profonda conoscenza della teologia ascetico-mistica caratterizzeranno ognora le sue pubblicazioni in seno all'ufficio storico– agiografico, cosi come era avvenuto già nelle numerose opere e disserta– zioni elaborate precedentemente, ed avverrà in seguito. Dell'impegno con cui il p. Melchiorre accudi al suo ufficio di relatore generale fanno fede i 71 volumi oppure fascicoli in ottavo grande (31 cm.) editi durante i dieci anni del suo incarico, i quali vennero ad aggiungersi ai 131 volumi pubblicati nei primi 35 anni di vita della sezione storica. Ne diamo l'elenco nella Bibliografia in fondo a questo lavoro. Le cause trattate furono 53, e vanno dal XIII al XX secolo. Una di esse è approdata alla canonizzazione (santa Beatrice de Silva) e dodici alla beatificazione (beati Francesco Coli, Bartolomeo Longo, Carlo Giuseppe Eugenio de Ma– zenod, Guglielmo Repin e i 98 compagni martiri d'Angers, Giovanni Batti– sta Mazzucconi, Giacomo Desiderato Lavai, Arnoldo Janssen, e le beate Maria di Gesu Lopez Rivas, Maria di S. Ignazio Thévenet, Maria Caterina Kasper, Maria Rosa Molas y Vallvé e Maria Anna Sala) . Il 3 aprile 1973 il p. Melchiorre fu invitato, dal card. Pericle Felici, capo della commissione per la revisione del nuovo Codice di diritto cano– nico, a far parte del gruppo di studio per l'esame della materia relativa alle cause di beatificazione e canonizzazione. Il 1° febbraio 1975 scadeva il suo incarico di relatore generale, per raggiunti limiti di età; ma fin dal 25 gennaio, il cardinale prefetto della Congregazione lo aveva infor– mato che la Segreteria di Stato aveva prorogato i termini « de speciali mandato, donec aliter provideatur ». Il 22 marzo il segretario di Stato, card. Giovanni Villot, scriveva al p. Melchiorre che il Santo Padre, a cui era ben noto il « suo lavoro paziente e tenace, svolto con intelligenza, 58 Los procesos de beatificaci611 )' ca11011i:ac1011 del 1111evo Doctor dc la Jglesia Sa11 Lorenzo de Brindis, in CF 29 (1959) 363. 31

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