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gli anni piu difficili della vita ed attività dell'Istituto, e il p. Melchiorre potrà in seguito allargare la sua azione ad altri campi, senza peraltro venir meno ai suoi impegni verso l'Istituto. Già nei giorni 12-19 aprile 1953 aveva partecipato al convegno tenuto a Reggio Calabria per celebrare il 150° anniversario della morte del venerabile Gesualdo da Reggio, figura di religioso molto cara al p. Mel– chiorre 36• In seguito egli si occuperà di un altro nobile personaggio dell'Ordine, il cardinale Giuseppe Calasanzio Vives y Tuto, con una rela– zione (Bibl. 44) svolta nella settimana di studi a lui dedicata a Barcellona nei giorni 21-26 aprile dello stesso anno 37 • Approfitterà del viaggio per spingersi fino a Salamanca dove, su invito di don Lorenzo Turrado, suo cugino e rettore magnifico della Pontificia Università, dal 29 aprile al 7 maggio parteciperà al grande congresso commemorativo del VII cen– tenario della fondazione dell'Università, dove, il 3 maggio, leggeva una comunicazione sul recente apporto dei cappuccini spagnoli allo studio della spiritualità (Bibl. 58) 38. Il 19 luglio 1954 il p. Melchiorre giungeva a Madrid per partecipare, come primo custode generale, al capitolo della sua provincia di Castiglia. Sembra che al padre generale - alla cui immediata dipendenza era soggetto l'Istituto - fosse giunta la voce che la provincia volesse eleg– gerlo suo ministro. Infatti, il 20 luglio, in apertura di capitolo, il padre provinciale lesse ai capitolari una lettera con cui il ministro generale chiedeva che il p. Melchiorre non fosse eletto per qualsiasi ufficio che richiedesse la sua presenza in provincia, essendo questa necessaria nel– l'Istituto 39 . Il p . Melchiorre fu rieletto, per la quinta volta, primo custode generale. Dopo il rientro a Roma, nel mese di settembre, consegnò, per la stampa, il volume VII di Monumenta, contenente la cronaca del p. Paolo Vitelleschi da Foligno, l'ultimo degli annalisti ufficiali che precedettero il Boverio. Il volume (Bibl. 45), « un nuovo teste di una verità già d'al– tronde nota », usci dalla tipografia nel febbraio 1955, e con esso si chiuse la serie delle antiche cronache, i cui sette volumi annoverano, complessi– vamente, 3.968 pagine stampate. A malincuore il p . Melchiorre dovette rinunciare, per motivi a noi sconosciuti, ad aggiungere altri due volumi con testi minori del secolo XVI da lui già raccolti e la cui preparazione critica era a buon punto 40 • E dovrà pure rinunciare, per forza maggiore, 36 Poi pubblicata in Miscel/a11ea Francescana (Bibl. 42). Altri suoi lavori su questo venerabile promotore degli studi e dei conventi di ritiro, in Bibl. 43 e 90. 37 Sul convegno, in cui egli lesse la sua relazione il 23 aprile, si veda Estud. Frane. 55 (1954) 531-534. 38 La comunicazione, tenuta nella sezione di spiritualità, sarà pubblicata soltanto nel 1957, negli atti del convegno. 39 Boletin Oficial de Casti/la 7 (1954) 116. •0 Il volume VIII, Tcx/11s 111i11ores seu 11011 officia/es, doveva offrire l'edizione critica delle cronache di Giovanni Romei da Terranova, Rufino da Siena, Girolamo da Dinami e Francesco da Cannobio. Il volume IX, Text11s a11tiqui saec. XVI, avrebbe presentato testi di 18 autori estranei all'Ordine. Già nel volume I di Mon11111e11ta aveva pubblicato i testi di Paolo Morigia (479-482) e di Giuseppe Zarlino (483-526). Nel rnlume V pubblicò il Breve discorso sulla povertà di Giovanni Pili da Fano (443-463). 21

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