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« Sono pochi gli Ordini e le Congregazioni religiose che vantano un'opera simile. Persuasi che un Ordine il quale non si occupa del suo passato non avrà neanche un avvenire, noi cappuccini possiamo stimarci fortu– nati di possedere ormai un'esposizione tanto copiosa e chiara delle gesta dei nostri antichi Padri. Perciò è il Nostro vivo desiderio che la sua Historia generalis venga con assiduità letta e studiata nei nostri conventi, specie nei luoghi di studio di ogni provincia ». Anche la critica ravvisò nell'opera un capolavoro di metodologia, di tecnica scientifica e di lumi– nosa sintesi, proponendola come modello da seguire nello scrivere la storia degli Ordini religiosi 32 • Desta non poca meraviglia il fatto che redazione e stampa dei quattro grossi volumi della Hisloria generalis, di complessive 2.225 pagine, fossero portate a termine in appena cinque anni, senza l'aiuto di segretari e col– laboratori di sorta. Se, da un lato, la stesura della parte riguardante il primo secolo dell'Ordine si presentava relativamente facile a motivo del– l'avvenuta edizione critica delle antiche cronache, dall'altro, però, rima– neva pur sempre la difficoltà di distinguere tra leggenda, tradizione e verità storica, cosi da evitare le esagerazioni e gli errori nei quali era incorso il Boverio. Il cosi detto periodo aureo, che occupa due volumi, richiedeva la conoscenza e la lettura diretta di tantissime opere di storia e di altro genere, dal momento che per il detto tempo mancano opere d'insieme. E lo stesso si dica per la parte terza. Un altro pregio della Historia generalis è costituito dallo stile. Nono– stante il grande amore che il p. Melchiorre nutriva per tutto ciò che di glorioso vi fu nei quattro secoli di vita e di operosità dell'Ordine, nondimeno la sua esposizione è sempre semplice, serena, senza trionfa– lismi, ognora rispettosa della verità storica. Preferi scrivere in latino - un latino scorrevole, elegante e allo stesso tempo semplice -, perché negli anni quaranta questa lingua era universalmente intesa e in via ordinaria veniva impiegata nell'insegnamento delle discipline ecclesiasti– che; lo ritenne perciò il mezzo più adatto per la diffusione e la com– prensione della sua storia. Purtroppo oggi, l'abbandono e l'ignoranza del latino da parte delle nuove generazioni hanno finito per limitare l'accesso a quest'opera magistrale ad una cerchia molto ristretta di studiosi. Ci sfugge, però, il motivo per cui il p. Melchiorre, che in seguito pubblicherà eccellenti riassunti di storia dell'Ordine in dizionari ed enciclopedie (Bibl. 83, 102 e 103 ), non provvide egli stesso a compilare un riassunto essen– ziale di tutta l'opera, che agevolmente sarebbe stato tradotto nelle prin– cipali lingue moderne. Ma la cosa poteva essere fatta da altri, ed egli non mancò di incoraggiare: senza risultati concreti, purtroppo ! Il p . Melchiorre, anche se scientificamente preciso nelle sue pubbli– cazioni, mai cadde nel perfezionismo, che non di rado costituisce un vero e proprio handicap e condanna alla sterilità tanti ricercatori e scrittori. Sapeva in partenza che la sua Historia generalis - un'opera di consulta– zione e di guida per ulteriori accertamenti e sviluppi su tantissimi punti - era suscettibile di chiarimenti e di più approfondite ricerche, e vi si 32 Si vedano le recensioni notate in Bibl. 20 e 33. 19

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