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Francesco appare un pacificatore » di tutti 140 , integrati, sen– za discriminazioni e senza escludere nessuno, sotto il segno della dignita e della comune fratellanza. I sistemi feudalistici, gerarchici e classisti, tradizional– mente collaudati, avevano lasciato la loro impronta in tutti i settori della « Cristianita », perfino nell'istituzione della vita religiosa. La formula monastica classica di vita consa– crata poggiava, adducendo motivi biblici e teologici, su schemi eminentemente piramidali e stratificati: dall'abate e priore in giu ... Il caso notissimo di Sant'Ildegarda di Bin– gen (t 1179), famosa abbadessa benedettina, anche se estre– mo, e emblematico. Spiegando perché nel suo monastero soltanto erano accettate dame della nobilta, diceva: « E chi mai radunerebbe tutto il suo bestiame in un solo gregge, in un'unica stalla senza distinzione tra buoi, asini, pecore e capre ? Percio anche noi rdobbiamo tenerci a una netta distinzione... Dio stesso ha stabilito queste distinzioni nel suo popolo, non solo in terra, ma anche in cielo» 141 • Francesco non ha fatto ricorso a teorie o a denuncie critiche. Prendendo il Vangelo fino in fondo ha risposto, profeticamente, con la testimonianza di uno stile nuovo di vita: ha creato, nel cuore della societa e della Chiesa del suo tempo, un modello evangelico di « famiglia di fratelli », 140 Stanislao da Campagnola, Francesco d'Assisi e i problemi so– ciali del suo tempo, in AA.VV. Francescanesimo e profezia, a cura di E. Covi, l.c., p . 27s. Lazaro Iriarte, OFMCap., Presencia penitencial y profética del Hermano Menor, ibídem, p. 570 ss. 141 Cit. da Kejetan Esser, O.F.M., Origini e valori autentici del– l'Ordine dei Frati Minori, Trad. Giandomenico Foiadelli, OFMCap. Edizioni Francescane « Cammino ». Milano 1972, p. 46, n . 59. 88

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