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Francesco, la cui ecclesialita e forse impareggiabile, ha avuto la preoccupazione di « reinserire » la testimonianza dei consigli evangelici all'interno di una societa nuova e diversa, caratterizzata da maggiore mobilita, da profondi cambiamenti strutturali, da un pluralismo e da un'autono– mia crescenti - in contrasto con il mondo monolitico e autoritario del feudalismo-, da una grande poverta sociale e da una progressiva distinzione di classi. Francesco, sem– plicemente, ha voluta incarnare un autentico ritorno alle fonti di ogni forma di vita cristiana, attento ai bisogni delle mutate condizioni dei tempi. Francesco, uomo in ascolto di Dio e in ascolto delle richieste della sua epoca, ha avuto la consapevolezza e il compito di evangelizzare, di vivere la sua fede e di « restau– rare la Chiesa » vicino agli uomini e ai suoi problemi; sensibile al fenomeno della « desacralizzazione », sensibile ai bisogni di una societa che si staccava dal cristianesimo ufficiale, feudalistico (per cosl dire), dalla gerarchia, dalle cattedrali, dai canonici regolari e dai monasteri; sensibile all'instabilita politica e sociale di un mondo in fase di tran– sizione e verso un'eta nuova. Come serve Francesco, col suo profetismo, con la sua ecclesialita di « consacrato », di religioso, l'uomo e la so– cieta del suo tempo ? Come evangelizza Francesco ? Come richiama e costruisce, profeticamente, la riforma della Chie– sa? Francesco, « uscito dal mondo », resta inserito, con as– soluta naturalita, nel mondo del suo tempo, in contrasto Analisi sincronica del prologo della 'Legenda Maior ', in AA.VV ., Francescanesimo e profezia, a cura di E. Covi, Le., p. 153ss. 69

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