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I riferimenti si potrebbero allungare. Vorrei finire pero rimarcando bene che questo premeditato atteggiamento di Francesco nei confronti del metodo della critica, della de– nuncia e della protesta orale e/o scritta non rispondeva a un'esigenza meramente temperamentale o tattica; rispon– deva, soprattutto, a una convinzione e a un criterio fermi, frutto della sua lettura semplice e coerente del Vangelo. Basta ricordare, per esempio, l'insistenza con cui chiedeva ai suoi frati lo spirito di pace, di rispetto e di compren – sione vivendo nel mondo e nei confronti degli uomini. « Consiglio, ammonisco ed esorto i miei frati nel Signare Gesu Cristo, che quando vanno per il mondo non litighino e non contendano a parole, ne giudichino gli altri, ma siano miti, pacifici, modesti, mansueti e umili, parlando onestamente con tutti, come si conviene... Tutti i frati si vestano di abiti vili ... Li ammonisco, pero, e li esorto a non disprezzare e a non giudicare gli uomini che vedono vestiti di abiti molli e collorati ed usare cibi e bevande delicate, ma piuttosto ciascuno giudichi e disprezzi se stesso » 100 • In– somma, Francesco opta, premeditatamente, per il metodo cristiano della risposta positiva - con le nostre opere buone, invece del ricorso alla polemica, alla condanna o alla denuncia diretta - al male che possibilmente vediamo nei nostri fratelli. « Vinci con il bene il male ». « E quando vediamo o sentiamo maledire o fare il male o bestemmiare 100 Rb 2: 81; 3: 85. Rnb 10:36s; 16:43. Leggenda dei tre compa gni 58: 1469. Anonimo perugino 38: 1531. Ottaviano Schmucki , San Fran– cesco d'Assisi, messaggero di pace nel suo tempo, l.c., p. 223 ss. 65

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