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cazione, il religioso adempie il suo ruolo profetico illumi– nando e assicurando lo « spazio di Dio » nel vivo della Chiesa e del divenire umano 46 • Mi permetto di fare un accenno a una conclusione par– ticolare. A dire il vero, sarebbe una gratuita appropriazione ecclesiologica parlare di monopolio , o di privilegio della fun– zione profetica da parte della vita consacrata nei confronti del resto del popolo di Dio. E a maggior ragione ritenere il protagonismo profetico come qualcosa di especifico di de– terminati carismi religiosi (col rischio di cadere, fra l'altro, in un linguaggio equivoco, per esempio parlando di « Fra– ternita di Profeti », « Fraternita di Profeti Professiona– li », ecc ... o, trattandosi di noi, in una palese incoerenza col nostro carisma minoritico di francescani). Nessun fonda– tore e nessun Istituto religioso, che io sappia, si sono autodefiniti - anche solo formalmente - dando un pecu– liare accento alla terminología del profetismo. Per cio che riguarda i singoli religiosi, possibilmente dotati del carisma profetico straordinario, valgono sempre i criteri biblico-teologici classici per valutare la loro genui– nita. In ogni caso sara utile ricordare ,due dati importanti: 46 Cfr. Raoul Manselli - Jean J. Séguy - Jean Galot - Silvano Bur– galassi, Profetismo, in « Dizionario degli Istituti di Perfezione », Vol. VII. Edizioni Páoline . Roma 1983, col. 972-990. Juan Manuel Lozano , La sequela di Cristo. Teología storico-sistematica della vita religiosa. Editrice Ancora. Milano 1981, p. 124 ss. Bruno Secondin, Sequela e prof ezia. Eredita e avvenire della vita consacrata . Segni di Speranza. Temí ecclesiali/6 . Edizioni Paoline. Roma 1983, p. Ss. e passim. Anonimo, Il ruolo prof etico dei religiosi nell'impegno per la promo zione umana, l.c., 291-307. 38

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