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1.2. IL PROFETISMO NEL Nuovo TESTAMENTO Nei confronti dell'Antico Testamento il Nuovo non si– gnifica, essenzialmente, rottura, ma progresso: progresso - fatto di memoria, realizzazione e sviluppo dei piani di Dio su Israele - che comporta, in realta, un sostanziale « salto qualitativo ». Per cio che si riferisce al profetismo, nonostante i tratti inevitabili di continuita, oggi gli studiosi piu seri ricono– scono una differenza notevole tra l'attivita profetica clas– sica dell'Antico testamento e quella del Nuovo 31 • Profetismo c'e, e ancora di piu, nel Nuovo Testamento. Basta pensare al ruolo profetico riservato a individui specializzati e al ruolo profetico tipico di tutto il popolo di Dio. Per una comprensione del fenomeno profetico cristia– no, a partire dal Nuovo Testamento, ritengo imprescindibile un accenno a questi tre punti essenziali: Gesu, Profetismo « specifico » e Profetismo « comune ». Gesu Gesu non si autodefinisce, in modo esplicito e diretto, come profeta; neppure i suoi apostoli e discepoli (eccet– tuati i due di Emmaus) e gli stessi evangelisti gli attribui– scono questo titolo; viene chiamato profeta, e piuttosto ra– ramente, da altri, dal popolo 32 • 31 Cfr. Adrien Noeent, O.S.B., L'annuncio del Vangelo nella Li– turgia. l. Un popolo di profeti, in AA.VV ., L'annuncio del Vangelo oggi. Commento all'Esortazione apostoliea di Paolo VI « Evangelii nuntiandi ». Pontificia Universita Urbaniana. Roma 1977, p. 224 ss. 32 Cfr. Mt 13,57; 21,11.45; Me 6,15; 8,28; Le 7,16.39; 9,8.19; 13,33; 29
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