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laudati di ieri e alla ricerca di nuovi orizzonti e sistemi di lavoro come risposta sempre credibile alla inevitabile sfida del tempo. A ragione, quindi, veniamo interpellati cosi nel documento « Mutuae relationes »: « In questi nostri tempi in modo particolare si esige dai Religiosi quella stessa ge– nuinita carismatica, vivace e ingegnosa nelle sue inventive, che spiccatamente eccelle nei Fondatori, affinché meglio e con zelo s'impegnino nel lavoro apostolico della Chiesa » 16 • D'altronde, un servizio, davvero incarnato e realistico, alla Chiesa e all'uomo fiorisce necessariamente sotto il se– gno della pluriformita. Dodici anni fa, il nostro Ordine, ispi– randosi all'autorevole intervento di Paolo VI, ricuperava e inseriva nelle Costituzioni, per assicurare la fedelta alla Regola e alle intenzioni di San Francesco e in sintonía con la primitiva esperienza francescana, il criterio di « vita e di speranza » della pluriformita 17 • La norma delle nostre Costituzioni non puo essere piu chiara: « I superiori mag– giori si impegnino, secondo le diverse regioni, culture ed esigenze dei tempi e dei luoghi, che siano cercati modi piu adatti, anche pluriformi, alla vita e all'apostolato dei frati » 18 • 16 Mutuae relationes (Criteri direttivi sui rapporti tra i vescovi e i religiosi nella Chiesa), l.c. I, n. 23, f. 11 Cfr. De natura, extensione et concreta applicatione principii pluriformitatis in unitate (Capitolo Generale Straordinario OFMCap.), in « Analecta OFMCap. » 90 (1974) 304 ss. Lettera di Paolo VI al nostro Ministro Generale, Pasquale Rywalski, in occasione del Capi– tolo Generale Straordinario dell'Ordine, 20 agosto 1974, in « Analecta OFMCap. » 90 (1974) 278. 18 Costituzioni OFMCap. 5,4. Cfr. « Acta Capituli Generalis LXXIX Ordinis Fratrum Minorum Capuccinorum » (1 iunii-11 iulii 1982). 16

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