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della storicita, cioe, l'incidenza delle « mutate condizioni dei tempi » 14 • Conseguentemente, un discorso valido sulla nostra di– mensione apostolica non puo fermarsi a livello di formule astratte, disincarnate; <leve valutare l'interpellanza concre– tissima dei « segni dei tempi », le esigenze della vita reale della Chiesa e del mondo, la varieta dei momenti e contesti attraverso i quali il messaggio salvifico si rende operante nell'esistenza dell'uomo. Ecco perché una fedelta esistenziale della nostra vita apostolica c'impegna ad essere particolarmente sensibili a due fatti: al fatto del nuovo e al fatto della legittima plu– riformita. · Giustamente si e detto che l'uomo e essenzialmente pos– sibilita, apertura radicale al nuovo; che la Parola di Dio e CÓSI ricca che .puo essere ascóltata solo a frammenti e in– terpretata attraverso le offerte e novita continue che nella storia si susseguono; che Dio viene in forma sempre nuova nella storia e che l'uomo trova nel nuovo la sorpresa quo– tidiana dell'amore eterno di Dio 15 • Si capisce percio come il nostro servizio all'uomo debba essere vitale, dinamico, creativo, aperto al « rinnovamento costante » dei metodi col- 14 Cfr . Perfecta e caritatis 2. 3. 15 Cfr. Lorenzo Alvarez-Verdes, La sfida del nuovo nella morale, in AA.VV. , JZ problema del nuovo nella Teologia Morale, a cura di Lorenzo Alvarez-Verdes . Quaestiones Morales · Accademia Alfon– siana/2. Editrice Rogate - Edizioni Accademia Alfonsiana. Roma 1986, p. 9 e passim. Julio de la Torre, Lo statuto filosofico del nuovo, ibidem, p. 27 ss. Car lo Molari, L'ermeneut ica del nuovo. Ricerca sulle ragioni teologiche del nuovo e della sua funzione, ibídem, p . 78. 15
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