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A ragione, quindi, l'Esortazione Apostolica « Evangelii nuntiandi » sottolinea i cosiddetti « compiti diversificati », cioe, la diversita di servizi nell'unita della stessa missione evangelizzatrice della Chiesa 9 ; e il documento « Mutuae re– lationes » insiste sulla necessita di conservare con assoluta sicurezza l'indole o identita propria di ogni Istituto, affin– ché i religiosi non siano inseriti nella Chiesa « in modo vago e ambiguo», senza la dovuta considerazione del loro par– ticolare stile di vita e di apostolato 10 • A questo proposito vale la pena ricordare qui la sensi– bilita del nostro Ordine che, nel documento del III Con– siglio Plenario, ci ha chiesto di « stare specialmente attenti a non cadere in equivoci o compromessi che possano sna– turare la purezza del nostro messaggio e l'apporto specifico della nostra azione ». Un esempio lo abbiamo nel « rischio della confusione di ruoli, non rispettando la diversita dei compiti e servizi all'interno della Chiesa. Il nostro contributo deve essere sempre contrassegnato da una netta fedelta al nostro carattere e ai nostri impegni tipici, responsabili qua– lificati di una missione ben precisa in mezzo al popolo di Dio» 11 • 9 Paolo VI, Evangelii nuntiandi. Esortazione apostolica sull 'evan– gelizzazione nel mondo contemporaneo, 8 dicembre 1975, n. 66 ss. 10 Sacra Congregazione per i Religiosi e gli Istituti Secolari - Sacra Congregazione per i Vescovi, Mutua e relationes . (Criteri diret– tivi sui rapporti tra i vescovi e i religiosi nella Chiesa), 14 maggio 1978, n. 11. Cfr. Card . Eduardo F. Pironio , Pref. della S. Congrega – zione per i Religiosi e gli Istituti Secolari, Espíritu del documento, in « Informationes SCRIS » (S. Congreg . Relig . Ist. Sec .) - Bollettino d'Informazione, Anno IV, n . 1, giugno 1978, p. 95. 11 Vita e attivita missionaria, documento conclusivo del III Con- l3
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