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82 4. A questo scopo, secondo i luoghi e i tempi, si intraprendano le iniziative più op-­‐‑ portune, come per esempio: lo studio dei documenti della Chiesa e dell’Ordine, delle lettere circolari dei ministri, o la partecipazione a convegni su argomenti re-­‐‑ ligiosi e francescani. I ministri e i guardiani non trascurino il colloquio spirituale sia individuale che nel Capitolo locale, e l’omelia ai fratelli nella celebrazione dell’Eucaristia o della Parola di Dio. N. 162 1. I ministri e i guardiani, desiderando che i singoli frati corrispondano al progetto del Padre, che per amore li ha chiamati, li stimolino a cercare e compiere attiva-­‐‑ mente e responsabilmente la volontà di Dio. 2. Guidino i frati loro affidati come figli di Dio, nel rispetto della persona umana, in modo che obbediscano spontaneamente. 3. Non impongano precetti in forza del voto di obbedienza se non costretti dalla cari-­‐‑ tà e dalla necessità, con grande prudenza, per iscritto o alla presenza di due testi-­‐‑ moni. N. 163 1. I ministri e i guardiani, memori delle istruzioni di san Francesco, siano segno e strumento dell’amore di Dio che accoglie e perdona, e si adoperino affinché le loro fraternità si conformino all’insegnamento evangelico della misericordia. 2. Esercitino con fermezza e insieme con mansuetudine e carità il compito, che ad es-­‐‑ si compete in forza della Regola, di ammonire, confortare e, quando necessario, correggere i frati. 3. Cerchino di correggere i difetti dei singoli frati in privato con il dialogo fraterno, tenendo conto della persona e delle circostanze. A loro volta, i frati accolgano vo-­‐‑ lentieri la correzione, a vantaggio delle loro anime. 4. I ministri e i guardiani parlino dei difetti e delle omissioni della fraternità con i fra-­‐‑ ti stessi, soprattutto nel Capitolo locale, ed insieme cerchino ed applichino rimedi efficaci. N. 164 1. La visita pastorale, prescritta dalla Regola e dal diritto universale, giova molto all’animazione della nostra vita, al rinnovamento e all’unione dei frati. 2. I ministri perciò vi si dedichino con particolare impegno, personalmente o per mezzo di altri, secondo le prescrizioni della Chiesa e del nostro diritto proprio. 3. Nella visita i ministri o gli altri frati ad essa delegati abbiano un dialogo sincero con i frati sia singolarmente che riuniti comunitariamente su tutte le cose spirituali e temporali che servono a tutelare e a far crescere la vita dei frati; né trascurino la visita delle case.

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