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4 N. 3 1. Il Signore concesse a frate Francesco di incominciare a fare penitenza, conducen-­‐‑ dolo tra i lebbrosi. Egli usò misericordia con loro e, dopo avere ascoltato la voce del Crocifisso di San Damiano, intraprese la vita evangelica per seguire le orme di Cristo, con l’ardente desiderio di conformarsi a Lui in tutto. Così il vero amore di Cristo trasformò l’amante nell’immagine dell’amato. 2. Per acquisire la forma del vero discepolo di Gesù Cristo, che in modo così mirabile apparve in san Francesco, impegniamoci a imitarlo, o meglio, a seguire Cristo in Lui. Pertanto prendiamoci diligente cura, con la vita e con le opere, della eredità spirituale del nostro Fondatore e partecipiamola agli uomini di ogni tempo. N. 4 1. Dopo avergli donato dei fratelli, il Signore rivelò a Francesco che dovevano vivere secondo la forma del santo Vangelo. Ebbe così inizio la Fraternità dei Minori per-­‐‑ ché, in comunione di vita, testimoniasse il Regno di Dio, predicando la penitenza e la pace con l’esempio e la parola. 2. La fraternità e la minorità sono aspetti originari del carisma che lo Spirito ci ha donato; essi informano anche la dimensione contemplativa e apostolica della no-­‐‑ stra vocazione. Docili al medesimo Spirito, ci impegniamo a vivere in pienezza questo ideale evangelico. N. 5 1. In quanto Frati Minori Cappuccini, la nostra specifica forma di vita si ispira alla sana tradizione iniziata dai nostri primi fratelli, animati dal proposito di fedeltà al-­‐‑ le intuizioni evangeliche di san Francesco. 2. Perciò è necessario conoscere l’indole e il progetto di vita della nostra Fraternità per essere fedeli al Vangelo e alla nostra genuina tradizione con il ritorno all’originaria ispirazione, cioè alla vita e Regola del nostro Padre san Francesco, at-­‐‑ traverso la conversione del cuore, in modo che il nostro Ordine continuamente si rinnovi. 3. A questo scopo sforziamoci di dare la priorità alla vita di preghiera, specialmente contemplativa. Vivendo come pellegrini e forestieri in questo mondo, pratichiamo una radicale povertà, sia personale che comunitaria, animata dallo spirito di mino-­‐‑ rità, e offriamo l’esempio di una vita austera e di una lieta penitenza nell'ʹamore della Croce del Signore. 4. Radunati in Cristo come una sola peculiare famiglia, sviluppiamo tra di noi rap-­‐‑ porti di fraterna spontaneità; viviamo volentieri tra i poveri, i deboli e i malati, condividendo la loro vita, e conserviamo la nostra particolare vicinanza al popolo.

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