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31 N. 54 1. Custodiamo e promuoviamo quello spirito contemplativo che risplende nella vita di san Francesco e dei nostri antichi frati. Perciò dedichiamo ad esso un più ampio spazio coltivando l’orazione mentale. 2. L’orazione mentale è la maestra spirituale dei frati, i quali, se sono veri e spirituali frati minori, incessantemente pregano quanto più interiormente. Pregare, infatti, non è altro che parlare a Dio con il cuore, e, in realtà, non prega chi parla a Dio sol-­‐‑ tanto con la bocca. Ognuno perciò si sforzi di attendere all’orazione mentale o con-­‐‑ templazione e -­‐‑ secondo l’insegnamento di Cristo, ottimo maestro -­‐‑ di adorare l’eterno Padre in spirito e verità, adoperandosi con sollecita cura ad illuminare la mente e ad infiammare il cuore più che di formulare parole. 3. L’autentica orazione mentale ci conduce allo spirito della vera adorazione, ci uni-­‐‑ sce intimamente a Cristo e accresce di continuo nella vita spirituale l’efficacia della sacra Liturgia. 4. E perché non si affievolisca mai in noi lo spirito di orazione e preghiera, ma si ac-­‐‑ cenda ogni giorno sempre di più, dobbiamo dedicarci quotidianamente a questo esercizio. 5. I ministri, i guardiani e gli altri, ai quali è affidata la cura della vita spirituale, si adoperino perché tutti i frati progrediscano nella conoscenza e nella pratica dell’orazione mentale. 6. I frati poi attingano alle fonti genuine della spiritualità cristiana e francescana lo spirito di orazione e la preghiera stessa per apprendere la sublime conoscenza di Gesù Cristo. N. 55 1. Il primato dello spirito e della vita di preghiera sia assolutamente attuato dalle fra-­‐‑ ternità e dai singoli frati, dovunque si trovino, come è richiesto dalle parole e dall’esempio di san Francesco e dall’autentica tradizione cappuccina. 2. È della massima importanza formare la coscienza alla necessità vitale della pre-­‐‑ ghiera personale. Ogni frate, dovunque si trovi, si procuri ogni giorno il tempo sufficiente per l’orazione mentale, per esempio un’ora intera. 3. I Capitoli provinciali e locali provvedano che tutti i frati abbiano ogni giorno il tempo necessario per l’orazione mentale da farsi in comune e in privato. 4. La fraternità locale nei Capitoli si interroghi sulla preghiera comunitaria e perso-­‐‑ nale dei frati. I frati e, per il loro ufficio pastorale, prima di tutto i guardiani, si ri-­‐‑ tengano reciprocamente responsabili nella animazione della vita di preghiera. 5. Come discepoli di Cristo, benché poveri e fragili, perseveriamo nella preghiera, af-­‐‑ finché coloro che cercano sinceramente il Signore si sentano attratti a pregare con noi. 6. Coltiviamo nel popolo di Dio lo spirito e lo sviluppo della preghiera, soprattutto interiore, poiché questo, fin dall’inizio, fu carisma della nostra Fraternità di Cap-­‐‑

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