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29 2. San Francesco, che nella contemplazione ha scoperto il piano di Dio, ha voluto partecipare pienamente all’amore di Cristo per l’uomo abbracciando i lebbrosi e annunciando a tutti la buona novella della speranza e della pace attraverso la con-­‐‑ versione. 3. Anche i nostri primi fratelli cappuccini, dando il primato alla vita di contempla-­‐‑ zione e di solitudine, furono attenti e solleciti alle necessità degli uomini e speri-­‐‑ mentarono la presenza di Dio nelle vicende quotidiane e nelle realtà umane. 4. Seguendo il loro esempio, sforziamoci di cogliere le manifestazioni dell’amore di Dio nella trama della storia, nella religiosità popolare e nelle particolari culture delle diverse regioni. 5. Perciò la nostra preghiera sia espressione di universale solidarietà e compassione. Conformandoci da vicino alla preghiera di Gesù, facciamoci voce di ogni realtà, assumendo su di noi le gioie e le speranze, i dolori e le angosce di tutti gli uomini. N. 51 1. Consapevoli che nella preghiera noi collaboriamo con Dio per l’avvento del suo Regno e l’edificazione del Corpo di Cristo, e memori dello spirito cattolico di san Francesco, supplichiamo il Signore per la santa madre Chiesa, per il Papa, per co-­‐‑ loro che ci governano, per tutti gli uomini, per la salvezza del mondo intero e in particolare per tutta la Famiglia Francescana e per i benefattori. 2. La fede nel Cristo risorto sostiene la nostra speranza e mantiene viva la comunione con i fratelli che riposano nella pace di Cristo. Uniti in uno scambio di doni spiri-­‐‑ tuali, nella celebrazione dell’Eucaristia e nelle nostre preghiere raccomandiamo a Dio misericordioso tutti i defunti. Con riconoscenza e sentimento di carità, offria-­‐‑ mo suffragi particolari secondo quanto stabilito nelle Ordinazioni dei Capitoli ge-­‐‑ nerali. N. 52 1. La Chiesa, ogni Domenica, fa memoria della resurrezione del Signore e durante l’Anno liturgico, che ha il suo centro nel Triduo pasquale, ricorda e dispensa i misteri della redenzione a tutti i fedeli, perché essi possano essere ripieni della grazia della salvezza. 2. Viviamo la Domenica, Pasqua della settimana, nell’ascolto della Parola e nella co-­‐‑ munione dell’unico pane spezzato per rinvigorire la nostra vita in fraternità. Nel giorno del Signore dedichiamoci generosamente al servizio pastorale. Celebrando con gioia e gratitudine il dono della creazione, alimentiamo in noi la fervida attesa della domenica senza tramonto, che ci introdurrà nel riposo di Dio. 3. Abbracciamo con tutto il cuore, come sorgente di spirito e di vita, la ricchezza di gra-­‐‑ zia che a noi proviene dalla celebrazione dell’Anno liturgico e dai Sacramenti, fonte inesauribile di nutrimento spirituale e via maestra della nostra formazione.

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