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27 6. La preghiera francescana è affettiva, cioè preghiera del cuore, che ci conduce all’intima esperienza di Dio. Contemplando Dio, sommo Bene e tutto il Bene, dal quale procede ogni bene, devono erompere dal nostro cuore l’adorazione, il rin-­‐‑ graziamento, l’ammirazione e la lode. 7. Scorgendo Cristo in tutte le creature, andiamo per il mondo annunciando la pace e la penitenza, invitando tutti alla lode di Dio, come testimoni del suo amore. N. 47 1. Consacrati al servizio di Dio mediante il battesimo e a Lui più intimamente uniti con la professione religiosa, teniamo in massima considerazione la sacra Liturgia, che è l’esercizio dell’ufficio sacerdotale di Cristo, il culmine di ogni azione della Chiesa e la sorgente della vita cristiana. Alimentiamo la vita spirituale personale e fraterna a questa stessa fonte e apriamo i suoi tesori ai fedeli. 2. Abbiamo perciò la massima venerazione per il mistero dell’Eucaristia e per l’Ufficio divino, che san Francesco voleva informassero tutta la vita della Fraterni-­‐‑ tà. 3. Partecipiamo alla sacra Liturgia con devozione e con degno comportamento este-­‐‑ riore. 4. Coltiviamo diligentemente la fedeltà alle norme liturgiche, coniugandola, secondo il loro genuino spirito, con la creatività, la spontaneità e le culture locali. 5. Affinché la Parola di Dio penetri più profondamente nei nostri cuori e l’interiore partecipazione ai divini misteri rinnovi sempre più la nostra vita, nelle nostre ce-­‐‑ lebrazioni diamo conveniente spazio al silenzio, che è parte della stessa azione li-­‐‑ turgica. 6. A imitazione di san Francesco, che spesso esprimeva i suoi affetti con il canto e la musica, le azioni liturgiche, per quanto possibile, siano celebrate con il canto, in particolare nei giorni festivi. Facciamo, tuttavia, attenzione non tanto all’espressione melodica della voce quanto piuttosto alla partecipazione interiore, affinché la voce concordi con la mente e la mente con Dio. 7. Quanto al rito, i frati si conformino alle prescrizioni che le competenti autorità ec-­‐‑ clesiastiche hanno emanato per la regione dove essi si trovano. N. 48 1. Partecipiamo con piena consapevolezza e attivamente all’Eucaristia, fonte della vi-­‐‑ ta ecclesiale e radice, cardine e cuore della nostra vita fraterna. Celebriamo il mi-­‐‑ stero pasquale di Gesù Cristo finché Egli venga, nulla ritenendo di noi stessi, affin-­‐‑ ché ci accolga totalmente Colui che totalmente a noi si offre. 2. Perché sia più evidente che, nella frazione del pane eucaristico, siamo elevati alla comunione con Cristo e fra di noi, e per manifestare quindi l’unità del sacrificio, del sacerdozio e della fraternità, in tutte le nostre case si celebri ogni giorno una

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