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98 3. E poiché la vita fraterna è peculiare partecipazione alla missione di Cristo, qualifichiamone l’efficacia apostolica con un’intima e ardente dedizione al Signore Gesù, rendendo sempre più autentiche le nostre relazioni fraterne e coinvolgendoci generosamente nella missione dell'Ordine. 4. Trattiamo tutti con stima e rispetto e offriamo sempre disponibilità al dialogo. 5. Seguendo l’esempio di Cristo e di san Francesco, mentre preferiamo l’evangelizzazione dei poveri, non temiamo di proclamare la conversione, la verità, la giustizia e la pace del Vangelo anche agli uomini che detengono il potere o reggono le sorti dei popoli. 6. Attendiamo volentieri a qualunque opera di ministero e attività apostolica, purché convengano alla nostra forma di vita e rispondano alle necessità della Chiesa. 7. Mossi dall’amore del Padre, che vede nel segreto, scegliamo consapevolmente la via della minorità e assumiamo con generosità anche compiti e servizi ritenuti vili o difficili, senza farcene alcun vanto. 8. Anzi, come discepoli di Cristo e figli di san Francesco, ricordiamoci che la vita apostolica richiede un animo disposto ad affrontare la croce e la persecuzione, fino al martirio, per la fede e per l’amore di Dio e del prossimo. N. 148 1. Con animo pronto esercitiamo qualunque genere di apostolato, anche di iniziativa personale, secondo l’ispirazione del Signore. Le varie attività apostoliche siano promosse e coordinate come espressione di tutta la fraternità e siano svolte sotto l’obbedienza dell’autorità competente. 2. Salvo il diritto del Sommo Pontefice di disporre del servizio dell’Ordine per il bene della Chiesa universale, l’esercizio di qualunque attività apostolica è sottoposto all’autorità del Vescovo diocesano, dal quale i frati ricevono le facoltà necessarie, dopo che sono stati approvati dai loro ministri. Questi poi, per quanto possibile e nel rispetto del nostro carisma, acconsentano volentieri quando i Vescovi ci invitano a servire il popolo di Dio e a collaborare per la salvezza degli uomini. 3. È compito del Capitolo provinciale adattare l’attività apostolica alle esigenze dei tempi, rispettando la nostra identità francescano-cappuccina. Spetta poi al ministro provinciale, col consenso del suo Consiglio, coordinare le energie apostoliche nella provincia. 4. Il guardiano, dopo aver consultato il Capitolo locale nei casi di maggiore importanza, distribuisca gli impegni, tenendo conto delle condizioni dei singoli frati

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