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44 3. E preghiamo veramente come minori quando viviamo con Cristo povero ed umile, offrendo al Padre il grido dei poveri, condividendo effettivamente la loro condizione di vita. 4. Manteniamoci dunque fedeli a quanto abbiamo promesso, adempiendo nella nostra vita ciò che il Signore vuole e volendo ciò che a Lui piace. 5. In tal modo l’orazione e l’azione, ispirate dall’unico e medesimo Spirito del Signore, anziché opporsi tra loro, si completano a vicenda. 6. La preghiera francescana è affettiva, cioè preghiera del cuore, che ci conduce all’intima esperienza di Dio. Contemplando Dio, sommo Bene e tutto il Bene, dal quale procede ogni bene, devono erompere dal nostro cuore l’adorazione, il ringraziamento, l’ammirazione e la lode. 7. Scorgendo Cristo in tutte le creature, andiamo per il mondo annunciando la pace e la penitenza, invitando tutti alla lode di Dio, come testimoni del suo amore. N. 47 1. Consacrati al servizio di Dio mediante il battesimo e a Lui più intimamente uniti con la professione religiosa, teniamo in massima considerazione la sacra Liturgia, che è l’esercizio dell’ufficio sacerdotale di Cristo, il culmine di ogni azione della Chiesa e la sorgente della vita cristiana. Alimentiamo la vita spirituale personale e fraterna a questa stessa fonte e apriamo i suoi tesori ai fedeli. 2. Abbiamo perciò la massima venerazione per il mistero dell’Eucaristia e per l’Ufficio divino, che san Francesco voleva informassero tutta la vita della Fraternità. 3. Partecipiamo alla sacra Liturgia con devozione e con degno comportamento esteriore. 4. Coltiviamo diligentemente la fedeltà alle norme liturgiche, coniugandola, secondo il loro genuino spirito, con la creatività, la spontaneità e le culture locali. 5. Affinché la Parola di Dio penetri più profondamente nei nostri cuori e l’interiore partecipazione ai divini misteri rinnovi sempre più la nostra vita, nelle nostre celebrazioni diamo conveniente spazio al silenzio, che è parte della stessa azione liturgica. 6. A imitazione di san Francesco, che spesso esprimeva i suoi affetti con il canto e la musica, le azioni liturgiche, per quanto possibile, siano celebrate con il canto, in particolare nei giorni festivi. Facciamo, tuttavia, attenzione non tanto all’espressione melodica della voce quanto piuttosto alla partecipazione interiore, affinché la voce concordi con la mente e la mente con Dio.

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