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43 Capitolo III La nostra vita di preghiera N. 45 1. La preghiera a Dio, come respirazione di amore, nasce dalla mozione dello Spirito Santo, per cui l’uomo interiore si pone in ascolto della voce di Dio che parla al cuore. 2. Dio, infatti, che ci ha amato per primo, ci parla in molti modi: in tutte le creature, nei segni dei tempi, nella vita degli uomini, nel nostro cuore e specialmente mediante il suo Verbo nella storia della salvezza. 3. Nella preghiera, rispondendo a Dio che ci parla, raggiungiamo la pienezza in quanto usciamo dall’amor proprio e, in comunione con Dio e con gli uomini, ci trasferiamo in Cristo Dio-Uomo. 4. Cristo stesso, infatti, è la nostra vita, la nostra orazione e la nostra azione. 5. Perciò, realizziamo veramente un filiale colloquio con il Padre quando viviamo Cristo e preghiamo nel suo Spirito, che grida nel nostro cuore: Abbà, Padre! 6. Consacrati più intimamente al servizio divino mediante la professione dei consigli evangelici, sforziamoci, in libertà di spirito, di sviluppare fedelmente e costantemente questa vita di preghiera. 7. Coltiviamo perciò con massimo impegno lo spirito della santa orazione e devozione, al quale tutte le altre cose temporali devono servire, per diventare veri seguaci di san Francesco, che apparve non tanto uno che prega, quanto piuttosto un uomo fatto preghiera. 8. Desiderando sopra tutte le cose lo Spirito del Signore e la sua santa operazione, pregando sempre Dio con cuore puro, rendiamo agli uomini la testimonianza di una preghiera autentica, così che tutti vedano e sperimentino nel nostro volto e nella vita delle nostre fraternità il riflesso della bontà e della benignità di Dio presente nel mondo. N. 46 1. La nostra preghiera sia manifestazione peculiare della nostra vocazione di frati minori. 2. Preghiamo veramente come frati quando ci riuniamo nel nome di Cristo, in mutua carità, affinché il Signore sia realmente in mezzo a noi.
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