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41 2. Nelle singole circoscrizioni si emanino norme particolari riguardanti la formazione permanente, secondo la diversità dei luoghi e le condizioni delle persone e dei tempi. 3. Il programma sia organico, dinamico e completo: abbracci tutta la vita religiosa alla luce del Vangelo e dello spirito di fraternità. 4. La vita fraterna quotidiana favorisce molto la formazione permanente. E in verità, la prima scuola di formazione è l’esperienza quotidiana della vita religiosa con il suo normale ritmo di preghiera, di riflessione, di convivenza fraterna e di lavoro. 5. Si raccomandano inoltre i mezzi straordinari, cioè le iniziative nuove o rinnovate di formazione permanente, con la collaborazione e l’aiuto delle fraternità locali e provinciali, esistenti nell’ambito delle singole province o delle regioni o delle Conferenze dei superiori maggiori. 6. I ministri abbiano cura che i frati idonei siano preparati in modo particolare presso istituti, facoltà e università, nelle scienze sacre e nelle altre scienze, così pure nelle arti e nelle professioni, come sembrerà opportuno per il servizio della Chiesa e dell’Ordine. 7. Per favorire lo spirito di fraternità in tutto l’Ordine, per perfezionare la formazione e promuovere la cultura francescana si raccomanda il nostro Collegio internazionale di Roma. 8. Si raccomanda inoltre di tutelare e valorizzare le biblioteche e gli altri beni culturali dell’Ordine riconoscendone la funzione formativa: essi sono testimonianza della nostra identità, spiritualità e azione apostolica. N. 44 1. Ciascun frate s’impegni con slancio a camminare degnamente nella vocazione francescano cappuccina, alla quale Dio lo ha chiamato. 2. Perciò sforziamoci tutti di conservare il dono della vocazione religiosa e della perseveranza, nostra e degli altri, e di consolidarlo con la fedele cooperazione alla grazia divina, con prudente vigilanza e con la preghiera costante. 3. Guardiamoci anche, fratelli, di non cadere nell’apostasia del cuore, che si ha quando, per tiepidezza, sotto un’apparenza religiosa, si porta un cuore mondano e ci si allontana dallo spirito e dall’amore della propria vocazione, obbedendo allo spirito di superbia e di sensualità di questo mondo. Ma, ricordando il detto dell’Apostolo: “Non vogliate conformarvi alla mentalità di questo mondo”, fuggiamo tutto ciò che sa di peccato e snerva la vita religiosa.
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