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34 N. 30 1. Il Postulato è il primo periodo della iniziazione nel quale si fa la scelta della nostra vita. 2. In questo periodo, il postulante conosce la nostra vita e opera un ulteriore e più accurato discernimento della sua vocazione. La fraternità, da parte sua, conosce meglio il postulante e si accerta sullo sviluppo della sua maturità umana, anzitutto di quella affettiva, nonché sulla attitudine a discernere la sua vita e i segni dei tempi secondo il Vangelo. 3. Il postulante, pertanto, deve essere aiutato in modo particolare ad approfondire la vita di fede. A questo scopo la formazione dei postulanti tende soprattutto a completare la catechesi della fede, ad introdurre alla vita liturgica, al metodo e all’esperienza della preghiera, allo studio del francescanesimo, alla vita fraterna e a una prima esperienza di attività nell’apostolato. N. 31 1. Il Noviziato è un periodo di più intensa iniziazione e di più profonda esperienza della vita evangelica francescano-cappuccina nelle sue esigenze fondamentali; esso richiede una decisione libera e matura di provare la nostra forma di vita religiosa. 2. Nel giorno di inizio del noviziato si celebri un rito con il quale si chiede l’aiuto di Dio per conseguire le finalità proprie di questo tempo. È bene che in questa circostanza i novizi ricevano i “panni della prova”. Questo atto sia compiuto all’interno della fraternità religiosa. Dell’inizio del noviziato, con il quale comincia la vita nell’Ordine, si rediga un documento. 3. Il processo di iniziazione durante il noviziato ha come fondamento i valori della nostra vita consacrata, da conoscere e vivere alla luce dell’esempio di Cristo, delle intuizioni evangeliche di san Francesco e delle genuine tradizioni dell’Ordine. 4. Il ritmo del noviziato corrisponda agli aspetti primari della nostra vita religiosa, specialmente attraverso una particolare esperienza di fede, di preghiera contemplativa, di vita fraterna, di contatto con i poveri e di lavoro. 5. La direzione dei novizi, sotto l’autorità dei ministri, è riservata soltanto al maestro, il quale deve essere un frate dell’Ordine, professo di voti perpetui. 6. Perché il noviziato sia valido deve comprendere dodici mesi da vivere nella stessa comunità del noviziato. Il ministro con il consenso del suo Consiglio ne stabilisce l’inizio e le modalità.

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