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23 3. Dovunque siamo, contribuiamo al bene della Chiesa particolare con la nostra presenza fraterna e profetica, collaborando al suo incremento e progresso secondo il nostro carisma e sotto la guida del Vescovo diocesano, per offrire al popolo di Dio e a tutta la comunità umana il nostro servizio apostolico. 4. Rendiamo il dovuto onore ai presbiteri e a tutti quelli che ci amministrano lo spirito e la vita, collaborando attivamente con essi. N. 12 1. Amiamo e obbediamo con animo generoso al ministro generale, che è costituito per il servizio e per l’utilità di tutta la Fraternità, come successore del santo Fondatore e come legame vivo che ci unisce con l’autorità della Chiesa e fra di noi. 2. Manifestiamo amore e obbedienza attiva e responsabile anche agli altri ministri della Fraternità, che il Signore ci ha dato come pastori e che sono depositari della fiducia dei frati, affinché siamo più strettamente e con maggiore sicurezza legati al servizio della Chiesa in spirito di fede e nell’amore di Cristo. N. 13 1. Infiammato dallo Spirito Santo, san Francesco attinse dalla adorazione del Padre, che è il sommo Bene, il sentimento della fraternità universale, che gli faceva vedere in ogni creatura l’immagine di Cristo primogenito e salvatore. 2. Come figli di questo Padre, sentiamoci fratelli di tutti gli uomini, senza alcuna discriminazione. Andando incontro con spirito fraterno a tutte le creature, offriamo continuamente a Dio, fonte di ogni bene, la lode della creazione. 3. Riuniti dallo Spirito Santo con una stessa vocazione, mediante la preghiera e l’attività comunitaria favoriamo il senso di fraternità in tutto l’Ordine e soprattutto nelle nostre comunità provinciali e locali. Coltiviamo lo stesso sentimento verso tutti i fratelli e le sorelle, sia religiosi sia laici, che con noi formano l’unica Famiglia Francescana. 4. La vita fraterna è frutto e segno della forza trasformante del Vangelo e dell’avvento del Regno; a modo di lievito evangelico, essa invita a promuovere autentiche relazioni fraterne tra gli uomini e i popoli, affinché il mondo viva come un'unica famiglia sotto lo sguardo del Creatore. N. 14 1. Il Figlio di Dio, assumendo la condizione di servo, è venuto non per essere servito, ma per servire e dare la propria vita per la salvezza di tutti. Il suo annientamento si

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