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22 Articolo II La nostra vita nella Chiesa N. 10 1. La Chiesa, universale sacramento di salvezza, cioè segno e strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano, appare come il popolo di Dio peregrinante nel mondo. Questo popolo, costituito da Cristo in comunione di vita, di carità e di verità, viene arricchito dallo Spirito Santo di molteplici doni o carismi, utili al rinnovamento e alla più ampia edificazione della Chiesa stessa per l’instaurazione del Regno di Dio. 2. In tanta varietà di carismi, la vita consacrata è un dono insigne che la Chiesa ha ricevuto dal suo Signore; profondamente radicata negli esempi e negli insegnamenti di Cristo, essa esprime l'intima natura della vocazione cristiana e appartiene alla vita della Chiesa, alla sua santità, alla sua missione. 3. Tra le famiglie spirituali, suscitate dallo Spirito Santo, la Chiesa ha accolto la Fraternità Francescana. Dopo averne approvata con la sua autorità gerarchica la forma di vita presentata da san Francesco, con sollecitudine di madre continua a custodirla, affinché sul proprio volto risplenda con maggiore chiarezza l’immagine di Cristo povero, umile e dedito al servizio degli uomini, specialmente dei poveri. 4. Anche l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini è stato approvato dalla Chiesa con la Bolla Religionis zelus , emanata dal Papa Clemente VII il 3 luglio 1528. 5. Amiamo quindi intensamente la santa madre Chiesa. Meditiamo il suo mistero, applichiamoci nello studio dei suoi insegnamenti aderendovi fedelmente e partecipiamo attivamente alla sua vita e missione. 6. Professando la nostra fede nella Chiesa, una, santa, cattolica, apostolica, che respira con i suoi due polmoni dell’Oriente e dell’Occidente, e che trova la sua espressione anche nel nostro Ordine, impegniamoci con tutte le nostre forze a edificare il Corpo di Cristo e a manifestarne l’unità. N. 11 1. Seguendo l’esempio di san Francesco, che fu uomo cattolico e tutto apostolico, offriamo fedele obbedienza allo Spirito di Cristo che vive e opera nella Chiesa. 2. Prestiamo obbedienza e riverenza al Papa, a cui i religiosi, anche in forza del voto di obbedienza, sono sottomessi come a supremo superiore, e al Collegio dei Vescovi che, insieme con lui, è segno visibile dell’unità e dell’apostolicità della Chiesa.

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