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105 Articolo I Il servizio pastorale dei ministri e dei guardiani N. 159 1. Cristo non è venuto per essere servito ma per servire; e, per dimostrarlo, lavò i piedi agli apostoli e raccomandò loro di fare altrettanto. 2. Anche il suo servo Francesco, fedele alle parole evangeliche, volle che i suoi frati non esercitassero alcun potere o dominio, soprattutto tra di loro. 3. Perciò i ministri e i guardiani, che sono servi dei frati loro affidati e dei quali dovranno rendere conto a Dio, li servano umilmente, ricordando che essi stessi debbono obbedire a Dio e ai fratelli. Accolgano il servizio fraterno come grazia e, soprattutto nelle difficoltà e nelle incomprensioni, lo vivano come vera obbedienza. 4. Non esercitino l’autorità come padroni, ma presiedano le loro fraternità nella carità con animo generoso e si facciano volentieri modelli degli altri frati, amministrando loro lo spirito e la vita con l’esempio e la parola. N. 160 1. I ministri e i guardiani compiano con diligenza l’ufficio loro affidato ed abbiano sollecitudine per i frati e cura di tutte le cose, specialmente di quelle spirituali. 2. Nella preghiera intensa e con discernimento prudente, insieme ai frati cerchino assiduamente la volontà di Dio per adempierla fedelmente. 3. Nello spirito del Vangelo favoriscano volentieri il dialogo sia comunitario che individuale con i frati. Ricordino che alla decisione finale non si perviene da soli, bensì valorizzando il più possibile l’apporto libero di tutti i fratelli. Quindi li ascoltino attentamente e con animo aperto prendano in considerazione i loro consigli. Tutti però siano consapevoli che, in forza dell’ufficio, la decisione ultima spetta ai superiori. 4. Per il bene di tutta la fraternità, curino una adeguata informazione dei frati, li coinvolgano in una attiva partecipazione alla vita e alle iniziative della stessa fraternità, favoriscano la collaborazione responsabile di tutte le energie, soprattutto di coloro che svolgono incarichi speciali. 5. Poiché il vincolo della fraternità è tanto più forte quanto più centrale e vitale è ciò che si mette in comune, i ministri e i guardiani promuovano la condivisione dei doni e delle capacità personali e soprattutto dei beni spirituali, dell’ascolto della Parola di Dio e della vita di fede.

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